I ricordi di Giampiero Boniperti sono in bianco e nero, come le strisce verticali della sua amata ‘Vecchia Signora’ o come quelle foto che lo ritraggono in mezzo al campo mentre stringe la mano di Puskas nel battesimo dello stadio Olimpico. Il campione, pero’, resta indelebile come le pagine scritte con la maglia della Juventus e con quella azzurra dell’Italia. Un ‘gigante’ del calcio insomma, davanti a cui si e’ letteralmente inchinato anche il presidente Giovanni Malago’ nel Salone d’onore del Coni per il ‘Premio Bearzot’ promosso dall’US Acli e assegnato al tecnico della Fiorentina, Vincenzo Montella.
‘Mi sono inginocchiato davanti a lui perche’ e’ uno spettacolo’ ha confessato il massimo dirigente sportivo italiano prima di consegnare un riconoscimento speciale a Boniperti, capitano dell’Italia che 60 anni fa (17 maggio 1953) bagno’ l’inaugurazione dell’Olimpico in una sfida contro l’Ungheria poi persa per 3-0. ‘Gli ho domandato come fa a stare cosi’ bene a 85 anni e lui mi ha risposto: avevo quelli che correvano per me’ ha aggiunto Malago’ prima di ricordare i tanti Juventus-Roma passati in tribuna proprio con Boniperti e l’avvocato Agnelli. ‘Custodisco delle immagini nitide di quei tempi. Il prepartita, le confidenze sulla formazione, l’ingresso allo stadio un minuto prima dell’inizio della gara – ha raccontato il numero uno del Coni – Mi prendevano in giro, ricordo ancora la telefonata dopo la partita rimasta storica per il gol di Turone. Era una persona che non voleva mai perdere’. ‘Aneddoti a parte, Giampiero e’ stato un grande del calcio, non solo giocato – ha concluso Malago’ – un vero esempio, ed e’ ancora in splendida forma. E’ un modello di longevita’ ma devo ricordargli che non ero ancora presidente del Coni quando si gioco’ la prima partita ufficiale allo stadio Olimpico’.
Boniperti infatti, parlando dell’incontro di 60 anni fa ha sottolineato con ironia che ‘si poteva invitare un altro avversario. Non so come gli venne in mente di scegliere l’Ungheria, era la piu’ forte in Europa per non dire del mondo. Aveva giocatori straordinari come Puskas’, che quel giorno trascino’ i compagni al successo realizzando una doppietta. A celebrare Boniperti e’ stato infine anche il segretario generale del Coni, Roberto Fabbricini, che ha elogiato non solo la sua straordinaria carriera con gli scarpini ai piedi ma anche quella dietro la scrivania: ‘Siamo lieti di consegnargli questo premio perche’ non era solo un grande calciatore ma ha dimostrato di essere un grande dirigente e un modello di riferimento per tutto il movimento agonistico, grazie alle sue capacita’ e alla sua indubbia passione’. Qualita’ che lo hanno reso l’ultima leggenda vivente del calcio italiano.
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