Non sara’ la Champions League di Messi e Cristiano Ronaldo, ma Chelsea-Bayern a Monaco e’ pur sempre una degna finale di Champions League. La sfida dell’Allianz Arena avrebbe potuto trasformarsi nell’ennesimo ‘Clasico’ fra Real Madrid e Barcellona, invece hanno prevalso le semifinaliste sulla carta sfavorite, anche se il Bayern era ritenuto fin dall’inizio della competizione come una delle pochissime squadre in grado di insidiare il dominio spagnolo.
E infatti il team bavarese pensa a questa partita fin da quando ha saputo che la finale si sarebbe giocata nel suo stadio, l’Allianz Arena. Per questo non ha mai mollato, ne’ tanto meno ceduto una delle sue ‘stelle’, ed ora si ritrova con un’occasione storica a portata di mano. Ribery, Robben e Schweinsteiger sognano il grande colpo, che li ripagherebbe della delusione di due anni fa a Madrid contro l’Inter, Gomez conta di andare a segno anche questa volta, il tecnico Heynckes rimediera’ con Contento, Timoshchuk e Muller alle assenze degli squalificati Alaba, Badstuber e Luiz Gustavo e vuole diventare il quarto allenatore a vincere la grande Coppa alla guida di due squadre diverse. Il colpo gli e’ gia’ riuscito nel 1998, e si tratto’ di una conquista storica perche’ riporto’ nella ‘Casa Blanca’, ovvero quella del Real, il trofeo che mancava da 32 anni. Ora Heynckes punta deciso al bis con il Bayern, a secco dal 2001 (vinse a Milano ai rigori contro il Valencia), dopo aver eliminato proprio il Real Madrid, in una doppia sfida che ha regalato momenti di autentico calcio-spettacolo ed in cui la squadra di Monaco ha dimostrato di non aver alcun tipo di timore.
Molto piu’ prudente e’ stato il Chelsea, ripresosi alla grande da quando Roberto Di Matteo ha sostituito Andre’ Villas Boas. Dopo aver ‘fatto fuori’ Napoli e Benfica, ha compiuto un’autentica impresa eliminando il Barcellona, all’insegna di un catenaccio e contropiede che hanno reso i Blues simili all’ultima squadra diventata campione d’Europa in casa propria, l’Inter di Helenio Herrera che trionfo’ a S. Siro nel 1965. Di Matteo ha puntato sui ‘senatori’ messi in naftalina dal suo predecessore, come Lampard e Drogba, ma per avere la certezza della finale ha dovuto attendere la rete al Camp Nou dell’oggetto misterioso Fernando Torres, che anche domani partira’ dalla panchina. Mancheranno il capitano John Terry, l’uomo dello scivolone al momento di calciare il rigore decisivo nella finale di Mosca 2008, quel Ramires fondamentale a Barcellona e gli altri squalificati Raul Meireles ed Ivanovic.
Cosi’ le scelte di Di Matteo sembrano obbligate, con David Luiz al centro della difesa con Cahill, Bosingwa a destra, Mikel a centrocampo e Kalou sulla fascia sinistra del tridente offensivo (con Sturridge e Mata) alle spalle di Drogba. Se bastera’ per vincere contro una squadra che attacchera’ dall’inizio, e che in casa e’ un rullo compressore, lo dira’ solo in campo. Di sicuro credono nell’impresa il patron Roman Abramovich ed i 21mila tifosi del Chelsea in arrivo da Londra, citta’ che la Champions non l’hai vinta e vorrebbe prendersela proprio nell’anno in cui ospitera’ le Olimpiadi.
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