Dal primo luglio puo’ succedere di tutto e Massimiliano Allegri ammette che un giorno non gli dispiacerebbe affatto sedere sulla panchina della Nazionale. Nel frattempo, pero’, il livornese ha in testa di proseguire la rifondazione del Milan iniziata l’anno scorso, un lavoro a cui guarda con piu’ ottimismo dopo l’arrivo di Kaka’. Prima di tornare a Milano con famiglia e valigie, in mattinata il brasiliano ha salutato i tifosi del Real Madrid assicurando di ”aver dato il massimo per vincere” nelle quattro stagioni in Spagna, in cui non sono mancati ”momenti difficili”. Emozionante sara’ invece domani il ritorno a Milanello per la presentazione e il primo allenamento. Allegri lo guidera’ sul campo esterno, anche per soddisfare la curiosita’ dei tifosi. Alla fine della prossima settimana e’ attesa la stima sul primo ritorno commerciale dell’affare, e nel frattempo l’allenatore dovra’ inserire il ‘figliol prodigo’ nelle dinamiche di una squadra sensibilmente cambiata negli ultimi giorni. ”Kaka’ ha portato grande entusiasmo. E’ un grande giocatore e un ottimo ragazzo. Lo volevamo tutti, la societa’ e’ stata molto brava, Galliani ha fatto una grande operazione di mercato – ha sottolineato Allegri a Sky -. Con la partenza di Boateng ci siano trovato senza il famoso trequartista. Kaka’ ci fara’ fare un salto di qualita’ a livello tecnico e di autostima”.
Da verificare nei prossimi giorni e’ anche la reazione di Stephan El Shaarawy dopo il cambio di modulo, la panchina contro il Cagliari, le voci su una cessione last minute e l’arrivo di nuovi attaccanti come Kaka’ e Matri. ”Mi aspetto grandi cose da lui come lo scorso anno. Puo’ fare la seconda punta, e’ migliorato. Per stare in una grande squadra non bisogna temere la concorrenza”, ha sottolineato Allegri, che a sua volta da mesi fa i conti con i nomi di colleghi accostati alla sua panchina. ”Non mi e’ mai venuta in mente l’idea di dire ‘Basta, me ne vado’ – ha assicurato -. Mi sarebbe dispiaciuto molto lasciare il Milan dopo un solo anno del nuovo corso. Volevo giocare la Champions League con questa squadra: non volevo lasciare questi ragazzi, questa societa’ e questa tifoseria. Con la societa’ e con Berlusconi il rapporto e’ buono, nonostante, ogni tanto, ci sia qualche punto di vista divergente. Sono sempre sereno. E lo ero anche quando sono andato ad Arcore il 2 giugno per decidere, come si diceva, il mio futuro. La mia conferma non e’ stata decisa quella sera, penso fosse stata decisa gia’ prima”. La conferma non ha incluso il rinnovo del contratto in scadenza a fine stagione. L’impressione al momento e’ che societa’ e allenatore abbiano entrambi intenzione di prendere altre strade, e non si puo’ escludere che quella di Allegri porti alla Nazionale dopo l’addio di Cesare Prandelli. ”Per un allenatore il sogno, il desiderio e’ allenare un giorno la nazionale del proprio Paese, e lo e’ anche per me – ha ammesso -. Ora sono al Milan e sono contento, la Nazionale ha un ottimo ct, rimaniamo ognuno sulla propria panchina. La nazionale e’ una cosa a cui ambisco, che sia ora, fra 5 o 10 anni mi piacerebbe farlo”.
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