Da quando e’ andato al Paris Saint Germain, Ibrahimovic non parla piu’ a Galliani. Che in un’intervista a France Football giustifica lo svedese: ‘Ibra ha ragione, lui non voleva lasciar il Milan e gli avevo promesso che sarebbe rimasto’. Poi e’ arrivata l’offerta monstre del Psg, e il Milan per ragioni finanziarie ha ceduto lo svedese e Thiago Silva. Due mesi dopo il loro addio non e’ ancora metabolizzato, e rischia di pagarne le conseguenze Massimiliano Allegri che, dopo un decennio di esperienza, sa bene come funziona la vita in panchina. ‘Alleno il Milan, e’ normale che paghi io se alla lunga i risultati mancano’, ammette il livornese, che ha cominciato il campionato con due sconfitte in casa e, alla vigilia del debutto in Champions League con l’Anderlecht vive uno dei momenti piu’ delicati della sua esperienza rossonera.
‘Con l’Anderlecht dobbiamo vincere, alla fine contano i risultati’, dice Allegri, che continua a predicare serenita’ e spensieratezza, invita la squadra a ‘dare di piu’ e evitare il vittimismo’, ma fa trasparire un certo fastidio. ‘Non mi sento un parafulmine. Chi allena il Milan e’ sempre sotto i riflettori, io di più’, nota e, con un pizzico di polemica, aggiunge: ‘Non andavo bene quando vincevo, figurarsi dopo due sconfitte in casa. Sono fortunato ad allenare il Milan, credo e spero di restarci a lungo. Se viene un altro voi giornalisti non avete da scrivere. Resto io cosi’ potete dire ogni giorno che il Milan cambia allenatore…’.
Alla fine conta il pensiero della proprieta’. ‘Ho parlato con il presidente Berlusconi sabato, lo sento sereno, sta vicino alla squadra ancor di piu’ ora perche’ capisce il momento di difficolta’ che speriamo di risolvere subito con una vittoria – spiega l’allenatore che ieri ha pranzato e cenato con l’ad Adriano Galliani – Poi leggo che Berlusconi non ha fiducia in me e che io sono in lite con Galliani, non e’ vero’.
L’esonero dell’allenatore (che percepisce 2,4 milioni di euro netti a stagione fino al 2014) al momento non e’ un’opzione valutata. La fiducia, pero’, non e’ illimitata. Intanto Allegri difende il suo operato e trova attenuanti per la sua squadra, che fatica a trovare identita’ e risultati dopo la rivoluzione estiva. ‘La squadra e’ buona ma ha bisogno di crescere, serve un po’ di tempo, spero il meno possibile. Non abbiamo cominciato il campionato nel migliore dei modi, anche se rispetto all’anno scorso abbiamo un punto in piu’. E – polemizza – se l’arbitro Orsato sabato avesse concesso il rigore su Boateng dopo 8′, sarebbe cambiata la partita con l’Atalanta. Siamo la squadra meno fallosa ma con piu’ ammoniti’. Ma alla fine contano i risultati e Allegri lo sa bene. Ha pensato anche a cambiare modulo per cercare una svolta, ‘pero’ e’ difficile farlo ora che si gioca ogni tre giorni’. Allora si puo’ cambiare qualche pedina, ad esempio Mexes al posto di Acerbi mentre il rientro di Montolivo slitta a domenica. E poi? ‘Quello che stiamo facendo non basta, allora – avverte Allegri – servono piu’ attenzione, cattiveria e convinzione’.
Anche i giocatori ne hanno parlato ieri sera a casa di capitan Massimo Ambrosini, durante la festa di compleanno della moglie. ‘E’ un momento un po’ particolare per tutti – ammette Bonera -. Tutti dobbiamo fare qualcosa in piu’, a partire da noi che siamo piu’ esperti. Abbiamo voglia di rivalsa sullo scetticismo che ci accompagna dalle prime partite’.
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