Era il simbolo della riscossa giovane e italiana in serie A, di quei calciatori emersi dopo l’esodo di stelle, ma ora Stephan El Shaarawy rischia di diventare l’emblema dei giovani italiani che reclamano spazio. Il calcio puo’ essere incostante come un ottovolante: trattato come un inamovibile l’anno scorso quando sfruttava al meglio il vuoto lasciato da Ibrahimovic, nella stagione che porta al Mondiale l’italoegiziano classe 1992 deve di nuovo farsi largo nell’attacco del Milan che non e’ piu’ a tre ma a due punte, e presenta qualche volto nuovo fra cui quello del suo idolo, Kaka’. El Shaarawy ha studiato da ragazzino le giocate del fantasista brasiliano, mesi fa ne ha ereditato il ruolo di testimonial dei biscotti bianchi da un lato e nero dall’altro, e ora se lo trova a fianco in spogliatoio. Ma mentre il brasiliano e’ gia’ considerato un sicuro titolare (le alternative da trequartista sono ben poche), l’azzurro dovra’ sudarsi il posto. Se e’ vero che in Italia dirigenti e allenatori hanno meno pazienza che all’estero, El Shaarawy ha deciso di mettersi alla prova, rifiutando in estate le offerte di un club inglese e dell’Anzhi.
La sua terza stagione in serie A e’ gia’ la piu’ dura. Deve cambiare il suo modo di giocare: non partire piu’ esterno ma cercare la profondita’, altrimenti rischia di essere sorpassato da Robinho, Matri e dallo stesso Kaka’ che da gennaio con l’arrivo di Honda potra’ giocare anche da seconda punta. E soprattutto non puo’ piu’ permettersi lunghi periodi di astinenza dal gol. Difficile e’ esplodere, ancora di piu’ mantenersi ad alti livelli, gli ripete spesso Allegri, che non puo’ ignorare i numeri: dopo 14 centri in 5 mesi, El Shaarawy ha realizzato solo 2 gol da gennaio, ossia da quando e’ arrivato Balotelli. Ora, accantonato il tridente, con Matri e Kaka’ il reparto e’ ancora piu’ affollato, e forse per questo il Milan ha accarezzato l’idea di una cessione nelle ultime ore di mercato. Alla fine El Shaarawy e’ rimasto e nei prossimi mesi sara’ un osservato speciale da Prandelli, che a giugno se lo e’ ritrovato ”svuotato” alla Confederations Cup. ”Io non sono preoccupato del fatto che con l’arrivo di Matri e Kaka’ al Milan Stephan possa avere meno spazio, ma neppure lui deve esserlo – ha spiegato il ct azzurro a Coverciano -, la concorrenza fa parte del lavoro, bisogna saper reagire anche alla panchina”. Per El Shaarawy e’ arrivato il tempo di una nuova riscossa.
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