‘L’anno dell’addio e del cambiamento’. Nostalgia e rinnovamento, ricordi di un passato glorioso e attese di trasformazione quasi palingenetica. Tra questi poli, come tra emisfero boreale ed emisfero australe, si e’ declinato il 2012 di Alessandro Del Piero; che, dopo una vita alla Juventus, ha scelto la meta piu’ lontana e il mutamento piu’ radicale. Ricevuto il benservito dalla Vecchia Signora, tra le diverse offerte Pinturicchio ha optato per quella del Sydney, squadra che probabilmente immaginava piu’ forte, in un campionato in tutti i sensi agli antipodi della serie A.
Dal pallone nostrano, e da 19 anni in maglia bianconera (oltre 700 partite e quasi 300 gol), Alex si era congedato sette mesi fa, provando – ha confessato lui stesso alla vigilia di Natale – ‘forse l’emozione piu’ grande della mia carriera, che non pensavo sarebbe stata fuori dal campo e non in campo, quel 13 maggio’. Quella domenica di sole, il capitano ha suggellato con un gol l’ultima partita casalinga stagionale della Juve (3-1 all’Atalanta). Uscito al 12′ della ripresa per una sostituzione-tributo, ha fatto un giro di campo ricevendo la ‘standing ovation’ dei 40mila che gremivano lo Juventus Stadium, molti dei quali in lacrime. Poi, un’estate di riflessioni, probabilmente anche amare, e la scelta di cambiare radicalmente vita. Il 16 settembre lo sbarco in Australia, accolto da centinaia di esponenti della comunita’ italiana. ‘Non sono venuto a Sydney per concludere la mia carriera, ma per iniziare una nuova avventura. Voglio ancora vincere titoli’, le sue parole all’arrivo. Per dirla con Paolo Conte, ‘l’uomo che e’ venuto da lontano ha la genialita’ di uno Schiaffino’. Ma, approdate all’altro capo del mondo, la sua genialita’ e la sua classe non sono bastate a sollevare le sorti di una compagine incostante, carente in difesa, tecnicamente e tatticamente inferiore (come del resto tutta la A-League) agli standard europei. ‘Non ero abituato a perdere tante partite, ma capisco che sono in una squadra diversa ed in una situazione diversa’, ha osservato tempo fa con ironia e ‘understatement’.
La prospettiva di vincere titoli appare decisamente remota: in 13 partite di campionato, il Sydney ha collezionato otto sconfitte, quattro vittorie e un pareggio. Risultato: penultimo posto in classifica. Il n. 10 (la maglia e’ azzurra, non piu’ bianconera, ma il numero e’ rimasto quello) ha nel complesso giocato ai suoi livelli, muovendosi bene, fornendo assist e realizzando cinque gol; ma la sua classe ha solo parzialmente illuminato i match degli Sky Blues. Ha saltato alcuni incontri per il riacutizzarsi di un problema al polpaccio, frutto anche delle rudi attenzioni degli avversari (fresco l’ appello del tecnico Frank Farina agli arbitri affinche’ lo proteggano di piu’ contro i ripetuti falli che subisce).
Il 28 ottobre, Adp (cosi’ lo chiamano laggiu’) ha celebrato la sua partita ufficiale n. 800 con un gol e la vittoria. Il 9 novembre ha compiuto 38 anni, con gli auguri della Juve.
Negli ultimi giorni, smentendo voci ricorrenti che lo davano dubbioso sul futuro della sua avventura australiana, ha ribadito che intende restare al Sydney anche per il prossimo campionato (il suo contratto, da 1,6 milioni di euro a stagione, prevede l’opzione per un secondo anno). ‘Da parte mia non c’e’ la volonta’ di andare via’. Domani il Sydney gioca a Adelaide, ma Del Piero non ci sara’: causa acciacchi da accanimento degli avversari sulle sue gambe. Si conclude un 2012 che e’ stato per lui ‘magico, straordinario, indimenticabile, l’anno del grande ritorno alla vittoria con la Juventus, dell’addio e del cambiamento’. Buon 2013, Pinturicchio!
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