Calano gli omicidi, sono circa 1/3 rispetto a 20 anni fa, ma non quelli in cui le vittime sono donne: ne viene uccisa quasi una ogni due-tre giorni. E la famiglia uccide piu’ dei criminali. I dati sono contenuti nell’ ultimo rapporto dell’Istat sull’argomento, nel quale sottolinea che nel 2010 le donne uccise sono state 156. Nel 2009 erano state 172; nel 2003 il picco del decennio scorso con 192 vittime.
Aumenta poi il tasso di omicidi che avvengono in ambito familiare o sentimentale. Circa il 70% di questi omicidi sono compiuti da partner o parenti, e nel 15% dei casi la vittima e’ un uomo.
Dunque la violenza in famiglia e’ piu’ pericolosa di quella della malavita organizzata. In base ai dati a disposizione dell’Associazione avvocati matrimonialisti italiani, in media dal 2006 gli omicidi tra familiari sono stati circa 200 l’anno, quelli della malavita organizzata 170.
Secondo una ‘sottostima’ dell’Eurispes, nel biennio 2009-2010 ci sono stati 235 omicidi cosiddetti ‘domestici’, di questi 103 tra ‘innamorati’. Se la famiglia puo’ essere un pericolo, ancor di piu’ lo diventa quando fra marito e moglie le cose cominciano a non andare bene. ‘Nelle coppie – spiega Gian Ettore Gassani, presidente dell’Associazione avvocati matrimonialisti italiani – l’80% degli omicidi avviene nelle fasi in cui la relazione sta finendo o quando e’ appena finita.
Nell’85% dei casi, l’omicida e’ l’uomo, sia perche’ di solito sono le donne a lasciare sia perche’ per l’uomo e’ piu’ difficile accettare di essere lasciato. A volte poi ci sono questioni di ‘onore’, specie nei piccoli paesi, oppure economiche, come la perdita della casa, ma anche di affetto, come le difficolta’ per vedere i figli’.
Nel 40% dei casi, prima degli omicidi c’erano state denunce per stalking o segnalazioni con richieste di tutela. Anche riguardo allo stalking, nel 70% dei casi vengono denunciati gli uomini.
Nel rapporto 2011, il Censis sottolinea come crescano ‘le violenze perpetrate all’interno delle mura familiari, siano esse sotto forma di minacce e percosse, o sfocino nelle forme piu’ gravi della violenza sessuale o dell’omicidio, consumato e tentato’.
L’Eurispes, nel rapporto Italia 2011, scende nel dettaglio: dei 103 omicidi che hanno riguardato ‘innamorati’, ‘gli autori sono stati principalmente mariti o conviventi (63,1%), ma anche fidanzati/ex amanti (15,5%), fidanzati, amanti, rivali o spasimanti (13,6%) ed ex coniugi o conviventi (7,8%). Per quasi 6 autori su 10 il movente e’ stata la gelosia, la non rassegnazione alla separazione o a un abbandono’.
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