Interi campi allagati, con la perdita dei raccolti per l’asfissia radicale delle piante coltivate ma in alcune stalle gli animali allevati sono morti per annegamento a causa della furia dell’acqua che ha trascinato via anche mezzi agricoli e danneggiato strutture. E’ quanto emerge dal primo monitoraggio della Coldiretti che ha effettuato sopralluoghi per i danni arrecati all’agricoltura nelle zone colpite.
Dal conto dei danni emerge che il violento nubifragio che si è abbattuto sulla costa ionica cosentina sta mettendo a dura prova l’economia e la vivibilità di un intero territorio. La tragedia – sottolinea la Coldiretti – richiama ancora una volta in causa l’uso dissennato del territorio da parte dell’uomo con un consumo del suolo e relativa cementificazione, che in Calabria negli ultimi trent’anni è stata superiore all’intera superficie della provincia di Crotone. Il maltempo – continua la Coldiretti – si è abbattuto su un territorio fragile come la Calabria dove il 100 per cento dei Comuni ha parte dei territori a rischio per frane ed alluvioni.
La tropicalizzazione del clima con il ripetersi di eventi estremi – precisa la Coldiretti – ha reso ancora piu’ vulnerabile un territorio dove la percentuale di rischio idrogeologico è la piu’ aalta in Italia dove in media nell’82 per cento dei comuni sono presenti aree a rischio idrogeologico. L’emergenza è, gravissima e certamente i primi impegni sono di mettere in sicurezza le persone e le cose , con la Coldiretti mobilitata insieme ai Consorzi di bonifica, ma occorre anche pensare necessariamente al futuro. Per questo nel masterplan sul sud che il Governo presenterà si chiede – conclude la Coldiretti – di inserire la richiesta all’Unione Europea di una proroga per l’utilizzo dei Fondi Comunitari, non spesi e a rischio restituzione, di almeno un anno, in modo da poterli impiegare in modo strutturale per fare fronte alle drammatiche necessità presenti e future.
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