La sterzata impressa dall’Udc di Casini sulla strada della ristrutturazione e ricomposizione dell’offerta politica, continua a mantenere in agitazione il Palazzo. Le forze politiche accelerano il passo per mostrarsi, tutte, in sintonia con una generale richiesta di cambiamento degli italiani; ma il percorso sembra accidentato e in alcuni casi provoca anche una nuova frenata. Come nel caso della legge elettorale.
Si muovono Pd e Pdl per colmare, da parte loro, quel deficit apparso da subito nelle proposte di riforma dei controlli sui bilanci dei partiti. E dopo l’annuncio di Alfano di volere dare vita al primo movimento politico completamente autofinanziato, il Pd di Bersani annuncia per domani il varo della sua proposta di riforma del finanziamento pubblico dei partiti.
Ma anche il progetto avviato dal Terzo Polo per costruire per primo la nuova casa dei moderati, quella che tutti sembrano allo stato voler rincorrere, subisce le prime scosse di assestamento. Uno degli animatori della convention del 2011 di Todi e uno dei ministri ‘tecnici’ considerato, per estrazione ‘politica’, tra i possibili interlocutori del futuro Partito o Polo della Nazione assicura: ‘Non serve un partito dei cattolici – avverte guardando con interesse al nuovo progetto il ministro della Cooperazione, Andrea Riccardi – ma tutti devono rinnovarsi o l’antipolitica avra’ la meglio’. Tant’e’ che anche il cattolico democrat Beppe Fioroni commenta: ‘Casini comprende il segno dei tempi, il cambiamento che gli italiani chiedono’. E, aggiunge, ‘Pisanu lo sta facendo per il Pdl’. Lui, il leader centrista che ieri ha annunciato le sue dimissioni da capogruppo alla Camera per dedicare tutte le sue ‘energie’ al nuovo progetto, cavalca l’onda della novita’ prima che arrivino i risultati delle amministrative.
‘Costruiremo un soggetto politico plurale. Proporremo un’offerta seria, non populista. Non sono io che devo costruire qualcosa, siamo noi…’ dice Casini schernendosi dalle accuse del segretario del Pdl, Angelino Alfano che paragona il suo attivismo a quello del gioco del ‘piccolo chimico’. ‘Non so se si riferisse a me – dice sornione Casini – Posso solo dire che in chimica ho avuto bruttissimi voti’. Ma anche il pidiellino Fabrizio Cicchitto taccia di opacita’ il progetto terzopolista:’l’orizzonte strategico di Casini e dello stesso Pisanu non e’ chiaro’ dice citando le perplessita’ che il progetto provoca ‘addirittura nella stessa area di centro, dove Fli non e’ d’accordo’. E dove da giorni si dibatte sull’opportunita’ di sciogliere come l’Udc il giovane partito.
Rema contro le chance che potrebbero avere nella nuova legislatura i centristi o nuove liste, magari guidate da Montezemolo, anche la riforma elettorale, almeno nella formulazione che sembrava avere inizialmente. E forse non e’ un caso che il tavolo degli ‘sherpa’ che doveva finalmente mettere nero su bianco una proposta da portare in Parlamento e’ stato ‘aggiornato’ a dopo le amministrative. ‘Non credo che questo abbia a che fare con il Partito della Nazione. Preferisco pensare che sia un fatto di prudenza dovuto alla campagna elettorale’ assicura il finiano Benedetto Della Vedova. Ma e’ un fatto che la discussione sul progetto di riforma sia arenata da qualche settimana, da quanto al tavolo degli sherpa sono arrivati a sedersi anche Ignazio La Russa e Gianclaudio Bressa con il preciso compito di ‘bilanciare’ il disegno di riforma da derive eccessivamente ‘proporzionaliste’. Che tanto gioverebbe alla nuova aggregazione dei moderati.
Discussione su questo articolo