Nella più completa indifferenza, ogni giorno in Italia chiudono mille piccole aziende. Non sono mancate anche scene di compiacimento, recentemente ho sentito una frase emblematica: ogni chiusura di una piccola azienda significa pure “un evasore in meno”. Siamo a livello di ricovero!
Non occorre essere laureati in scienze politiche per capire che se tale emorragia non sarà prontamente arrestata, fra non molto la nostra disgraziata nazione sarà immancabilmente costretta a portare i registri in tribunale e dichiarare fallimento.
Ascoltando i commenti di quelli che hanno il compito di gestire gli affari italiani, cioè politici, sindacalisti, banchieri e burocrati, si ha l’impressione che questi non si siano resi conto della situazione in cui ci troviamo. Sarà bene che qualcuno li informi.
Ammesso, ma non concesso, che si riesca ad arginare tale emorragia, occorre poi dare la possibilità ai “volenterosi” , sia italiani che esteri, di poter ricreare le strutture che avevano prodotto il vero e proprio “miracolo” italiano. Purtroppo i “volenterosi” saranno “bloccati” dalla asfissiante burocrazia, in quanto le leggi frenano gli investimenti; “bloccati” anche dal comportamento degli stessi burocrati. Ai burocrati è stato dato un compito importante, fare in modo che tutto venga fatto nel rispetto delle leggi vigenti, ma questi, abusando di un potere che non gli è stato dato, si sono pure arrogati il diritto di poter bloccare ogni iniziativa. Non a caso si dice che “non muove foglia che il burocrate non voglia”. Compito dei burocrati sarebbe pure quello di snellire le pratiche, ma, salvo lodevolissime eccezioni, si comportano all’opposto, riescono a complicare anche le cose più semplici. Si provi, per esempio, a chiedere il semplicissimo permesso per tinteggiare la casa: ebbene anche in tal caso, questi riusciranno a mettersi di “traverso”.
Trovo difficoltà a capire il loro maldestro comportamento, c’è chi dice che si tratta della vendetta dei mediocri sui capaci. Ma chi sono i burocrati? Di loro si sa poco, si sa solo che molti si sono “imboscati” in una “selva” di sportelli, a cui il volenteroso, pratica alla mano, dovrà obbligatoriamente rivolgersi per elemosinare gli indispensabili timbri. Siamo nel ridicolo, ci troviamo in piena era della telematica, ma la burocrazia italiana è ancora ferma nel Medioevo.
I danni creati dai burocrati alla economia non sono facilmente quantificabili, se la legislazione italiana considerasse reato il “frenare il progresso”, alcuni di loro potrebbero essere penalmente puniti. La riforma burocratica è una delle “vere emergenze”, ma considerato che solo i burocrati sono in grado di farla, tale riforma non sarà mai fatta, e conseguentemente non sarà possibile fare le altre.
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