Il governo Gentiloni ha approvato oggi in Consiglio dei ministri i decreti legislativi che attuano le deleghe della “Buona Scuola”. Una di queste riguarda le scuole italiane all’estero. Il decreto aggiorna gli ordinamenti per rispondere in maniera flessibile alla realtà socio-economica di ciascuno dei Paesi esteri in cui si opera, rafforza la missione di promozione della cultura italiana all’estero e il suo coordinamento con le iniziative dell’intero sistema Paese e razionalizza le norme sul personale all’estero.
Secondo Francesca Puglisi, responsabile Scuola del Pd, si tratta di “un passo importante per completare la riforma dell’istruzione su temi rilevanti”, come appunto “l’insegnamento della lingua italiana all’estero”.
“L’attuazione delle deleghe – sottolinea Puglisi – e’ stata possibile grazie agli ulteriori 500 milioni di euro stanziati per la scuola nell’ultima legge di bilancio del governo Renzi. Ora i decreti legislativi saranno trasmessi alle commissioni di Camera e Senato che potranno offrire il loro contributo al miglioramento, dopo un attento ascolto del mondo della scuola. Il Partito Democratico dara’ il proprio apporto aprendo i circoli alla discussione. Un ringraziamento alla neo ministra Valeria Fedeli per essere riuscita in un cosi’ breve tempo a portare in Cdm le otto deleghe”.
“I decreti attuativi delle deleghe rappresentano la parte piu’ innovativa e qualificante della legge 107. Rivelano e concretizzano la vera portata di riforma della Buona Scuola: mettono le studentesse e gli studenti al centro di un progetto che punta a fornire loro un’istruzione e una formazione adeguate a standard e obiettivi internazionali. Si lavora sul sapere e sul saper fare, per dare alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi gli strumenti utili per realizzare il loro progetto di vita e contribuire alla crescita e alla competitivita’ del Paese”, dichiara la Ministra Valeria Fedeli.
“Abbiamo scelto di salvaguardare le deleghe, la loro attuazione e il lavoro fatto finora avviandone l’iter di approvazione prima della loro scadenza prevista il 15 gennaio. Oggi comincia un percorso, e’ un punto di partenza. Aver dato il primo via libera in Consiglio dei Ministri non significa pensare che i testi siano chiusi: lavoreremo nelle Commissioni parlamentari – assicurando una forte partecipazione e presenza del Ministero e del Governo – per ascoltare in audizione tutti i soggetti coinvolti. Dirigenti scolastici, insegnanti, personale della scuola, sindacati, studenti, famiglie, associazioni, stakeholder in modo che i testi finali saranno frutto della massima condivisione possibile”.
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