Sembra non finire più l’ondata di colpi di scena che vedono al centro la giunta del sindaco di Roma Virginia Raggi, targata M5S. Ieri la piazza a Nettuno, oggi le dimissioni del minidirettorio romano. Poi Raggi annuncia che Raffaele de Dominicis, nominato assessore al bilancio, non ha i requisiti per accettare l’incarico. Passa qualche minuto e si scopre che de Dominicis è indagato per abuso d’ufficio. Lui si difende gridando al complotto, ma intanto il caos in Campidoglio continua.
E’ stata insomma una giornata intensa per i pentastellati. Colpi di scena a raffica. Grillo su Facebook “anche noi ogni tanto facciamo qualche cavolata”, scrive. Sarebbe stato lo stesso Beppe Grillo, secondo quanto si apprende da fonti vicine al Movimento, ad allertare in qualche modo la sindaca di Roma, Virginia Raggi, sul fatto che ci fosse la probabilità che l’ex magistrato della Corte dei Conti Raffaele De Dominicis non avesse i requisiti giuridici richiesti dal codice etico del Movimento 5 Stelle e che quindi da assessore al bilancio non avrebbe potuto firmare il documento la cui sottoscrizione e’ obbligatoria per chiunque assuma incarichi nel Movimento 5 Stelle. Si tratta dello stesso documento siglato dal sindaco di Roma, Virginia Raggi, e dagli assessori.
Ora, però, Beppe spera che la bufera passi presto. Tra i punti chiave da mettere in pratica secondo Grillo: chiudere rapidamente l’accordo-compromesso con Virginia Raggi su Roma; congelare il riassetto interno del Movimento, a partire da quello del Direttorio, cosi’ da sopire le polemiche; puntare tutto sul fatto che il dibattito politico su Finanziaria e referendum costituzionale faccia dimenticare presto la peggiore crisi finora attraversata da M5s. Una strategia che dovrebbe funzionare a patto che nei prossimi giorni non emergano dalle indagini della Procura di Roma elementi sull’assessore Paola Muraro o su altri esponenti di M5s. Il che non è affatto escluso.
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