Alcune hanno più di 90 anni, ma sono ancora indomabili. A dieci anni dall’ultima loro comparizione in pubblico, le madri di Plaza de Mayo hanno compiuto 27 ore di marcia in resistenza, accompagnate da centinaia di argentini di tutte le eta’. L’emblematica piazza a Buenos Aires si e’ riempita di nuovo di migliaia di fazzoletti bianchi, simbolo che caratterizza le madri dei desaparecidos, per protestare contro la fame e la repressione in Argentina.
A nome di tutte loro, la presidentessa Hebe de Bonafini e’ salita sulla tribuna installata nella Piazza nell’atto di chiusura dicendo che la rivoluzione si compie ogni giorno. Nell’occhio del ciclone del corposo corteo, le politiche economiche “neoliberiste” del governo di Mauricio Macri. “Solidaridad o lucha, o hambre y represion. Cristina conduccion” (‘Solidarieta’ o lotta, oppure fame e repressione. La nostra leader e’ Cristina (Kirchner)’, ndr). Cosi’ e’ stata chiamata la manifestazione convocata (la ‘Marcha de la Resistencia’), e che proseguira’ fino a venerdi’, dall’Associazione ‘Madres de Plaza de Mayo’. Insieme alle madri dei desaparecidos e delle vittime innocenti della “junta militar”, si sono unite varie organizzazioni politiche e sindacali del cosiddetto “kirchnerismo” e centinaia di comuni cittadini in aperta opposizione al Governo.
Ad aprire lo storico corteo nei pressi della Piramide affacciata sulla Casa Rosada, sede del governo, la combattiva Hebe de Bonafini con tono fermo ha dichiarato: “Macri non e’ il padrone dell’universo, il Re di tutto. Ha il dovere di ascoltarci. Abbiamo trentamila ragioni per manifestare e siamo qui affinche’ ogni argentino abbia un lavoro e ogni bambino un pasto caldo. Di fronte alle bugie, alla fame, alla crisi economica, ci uniamo con organizzazioni politiche e sociali che rivendicano i nostri stessi principi”.
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