Bruno Vespa, alla vigilia della puntata speciale di Porta a Porta per festeggiare i 20 anni del programma, intervistato da ‘Oggi’ spiega: "Credo che la rottamazione vera, se cosi’ la vogliamo chiamare, la faccia il pubblico. A parte i casi di Biagi e Santoro, dove indubbiamente Berlusconi commise un errore, alla Rai non ho mai visto allontanamenti forzati. Va anche detto, per amore della verita’, che nei confronti di Berlusconi, Biagi e Santoro si espressero con una durezza che a nessun giornalista Rai sarebbe stato permesso. Cio’ detto, cacciarli e’ stato un errore".
Il giornalista sostiene di non essersi affatto stancato di andare in onda: "Soprattutto di questi tempi non ci si annoia mai, non puoi nemmeno immaginare di cosa ti occuperai la sera in tv. Le notizie si alternano rapidamente e io lavoro, ancora divertendomi, a preparare la trasmissione all’ultimo momento. Stare sulla notizia non puo’ annoiare un giornalista".
Vespa racconta anche chi sono stati i politici piu’ facili e difficili da intervistare: "Il piu’ facile e’ Renzi perche’ conosce i tempi televisivi e ha ritmo. Se si allunga, se ne accorge subito e cambia registro. Il piu’ difficile e’ stato il primo Berlusconi: era difficile arginarlo, ma con il tempo e’ migliorato".
Vespa rivela anche chi rifiuta gli inviti: "Emma Bonino, che con straordinaria cortesia e squisita amabilita’, ha sempre fatto in modo di non esserci. Poi Nichi Vendola e Maurizio Landini". Infine, una curiosita’ sul suo metodo di lavoro: "Al taccuino non rinuncio, ma uso anche il tablet. Sono un vecchio dattilografo e scrivo, con due dita, troppo veloce per il computer".
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