Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus. Referendum costituzionale e il catastrofismo se vince il no. “Guardiamo la realtà, le borse americane sono molto positive e molto dinamiche ed è stato eletto Trump. Le borse britanniche ed europee sono positive, persino la borsa italiana fino a poche ore fa andava bene. Questo vuol dire che non c’è stato l’effetto Brexit in negativo e l’effetto Trump. Quindi i corvi, i gufi, sono stati smentiti dai fatti. Magari domani le borse andranno peggio o oscilleranno, ma possiamo dire che le borse se ne fottono delle elezioni e dei referendum. Sono altre le cose che le borse o i mercati guardano, per esempio la crescita. Un Paese cresce e allora il giudizio è positivo, un Paese non cresce e allora il giudizio è negativo. Questo è il punto”.
Banche. “Io sono molto preoccupato dalle banche in Italia, da quelle che sono fallite, quelle che sono in crisi. Sono più preoccupato della governance del sistema. Il governo Renzi non ha governato affatto questo passaggio della crisi del settore bancario nel nostro Paese. Oggi sono stato alla manifestazione dei truffati dalle quattro banche e questo è un problema del governo, non c’entrano le borse e i mercati. Bankitalia che doveva vigilare sulle banche non l’ha fatto, adesso teme la volatilità, pensi a fare bene il suo mestiere di vigilanza bancaria e governi i fenomeni monetari e bancari. I mercati sono una cosa seria non possono essere strumentalizzati”.
Spread. “Dico di stare alla larga dai commenti interessati, dallo spread, che è stato usato nel 2011 per far fuori l’ultimo governo legittimo del nostro Paese con una congiura internazionale di Merkel e Sarkozy. Sarkozy ha fatto una brutta fine, Merkel vedremo. Dello spread ora non frega più niente a nessuno perché hanno capito che si tratta solo di giochi speculativi. Direi a tutti: calma e sangue freddo, guardate con serenità al futuro. Sapete quant’è costata la tragedia dello spread all’Italia nel 2011? 4 miliardi di euro. Quando pochi mesi dopo Monti pagò sull’unghia quasi 3 miliardi di euro a Goldman Sachs per dei derivati sbagliati e nessuno disse nulla”.
Poteri forti. “I poteri forti che vogliono tenersi Renzi perché evidentemente gli dà garanzie vogliono condizionare la libera determinazione degli italiani. Come allora non volevano più Berlusconi perché rompeva l’asse Merkel-Sarkozy, adesso Renzi deve rimanere. Però per fortuna ci sono 60 milioni di italiani che con le loro tasche, i loro umori e il loro libero giudizio giudicheranno e io sono molto fiducioso”.
Incoerenza Napolitano. “Napolitano parla di coerenza quando nel ’95 propose assieme all’On. Mattarella un disegno di legge per blindare l’articolo 138 della Costituzione e per impedire che un governo potesse cambiare la Costituzione a colpi di maggioranza. Quello stesso Napolitano oggi sponsorizza Renzi che grazie all’articolo 138 ha fatto carne di porco della nostra Costituzione. Mi fa un po’ tristezza che Napolitano rivendichi la coerenza. Se vincerà il No Renzi sarà totalmente ridimensionato, deciderà lui se andare a casa o no, e tornerà il sorriso della democrazia del nostro Paese”.
Ricorso del Comitato del No su voto italiani all’estero. “Penso che il Prof. Pace abbia ragione. Spero che il voto degli italiani all’estero non sia determinante. Non è garantito il controllo e poi Renzi da Presidente del Consiglio si è permesso di usare delle liste che non si sa chi gliele abbia date e ha fatto partire le sue lettere in maniera concomitante con le schede di partecipazione al voto. Quindi un italiano residente all’estero si vede arrivare due plichi, uno dall’ufficio elettorale, l’altro da Palazzo Chigi, con il presidente del consiglio che gli dice: vai a votare sì. Questo è talmente aberrante che merita degli approfondimenti”.
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