Renato Brunetta Sul rischio astensionismo in vista delle prossime elezioni: “La democrazia è da prendere tutta insieme l’astensionismo fa parte della democrazia, non è un avversario, fa parte della fisiologia della democrazia. E’ un giudizio anch’esso, sul funzionamento dei partiti e della dialettica democratica. E’ certo poi che vale sempre il vecchio modo di dire, che se non vai a votare qualcuno vota per te, vota al posto tuo. Non demonizzerei l’astensionismo, è anch’esso un giudizio e in democrazia bisogna accettare tutti i giudizi. L’astensione è un modo di partecipare al gioco democratico”.
Sulle parlamentarie del Movimento Cinque Stelle: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra, voglio essere aperto. I modi di selezionare la classe dirigente sono infiniti, da quelli dell’antica Grecia a quelli novecenteschi. I modi sono i più diversi, hanno tutti luci e ombre, hanno tutti pregi e difetti. Non mi scaglierei contro questo modo innovativo fatto di rete, click, autocandidature e selezioni. Anche se poi a decidere è sempre un gruppo ristretto, questo vale per tutti, anche per il Movimento Cinque Stelle. Nessuno può vantare la perfezione. Nè loro nè i partiti tradizionali”.
Sulla legge Fornero: “La collega e amica Fornero – dice Brunetta a Radio Cusano Campus – si è trovata in un momento particolare, con la pistola puntata alla tempia dall’Europa, a fare una legge sostenibile dal punto di vista finanziario ma non sostenibile dal punto di vista sociale. La legge Fornero è piena di errori e piena di passaggi insopportabili. Ha prodotto allarme sociale. Quando si fa una legge non si piange e non si può far piangere i destinatari della legge. E’ stato ingiusto fare una legge insopportabile dal punto di vista sociale in campo pensionistico. E’ giusto cancellare la legge Fornero, riscriverla totalmente, per fare una revisione totale del welfare pensionistico”.
Sulla flat tax: “E’ uno choc fiscale. E’ un cambio di regime. Oggi abbiamo cinque aliquote ipocrite. Le aliquote più alte non le paga quasi nessuno, gli scaglioni veri sono quelli centrali dove si concentrano tutti i ceti medi e i redditi medi. I ricchi che dovrebbero pagare le aliquote più alte non si trovano. Questo è un sistema ipocrita.Noi proponiamo una sola aliquota, più bassa della prima aliquota attuale, al 15, 16 o 17 percento. Con una no tax area rilevante, stiamo lavorando all’idea di portarla dagli 8000 ai 12000 euro”.