Renato Brunetta, deputato di Forza Italia, parlando a Radio Cusano Campus, sulle nomine UE ha detto: “I sovranisti che dovevano vincere le elezioni europee non le hanno vinte. Dovevano arrivare a 150 seggi, ne hanno raggiunti la metà e questa metà si è rivelata una metà non in grado di mettersi insieme, sta di fatto che non c’è un gruppo sovranista al Parlamento UE. Se tu sei un sottogruppo conti poco o nulla”.
Sulla mancata procedura d’infrazione e i segnali dai mercati. “L’UE aveva, calcoli alla mano, individuato una devianza da parte dell’Italia per quanto riguarda il deficit 2018 e 2019, aveva chiesto all’Italia una correzione, Salvini e Di Maio però avevano sempre negato tutto ciò. A questo punto era scattata la procedura. Discussioni, facce feroci, il risultato è che con l’assestamento di bilancio approvato martedì l’Italia ha fatto la manovra correttiva. E’ stato detto all’Europa: guardando bene i conti, abbiamo tirato su più gettito, abbiamo risparmiato su Reddito e Quota 100, quindi quel miliardo e mezzo che risparmieremo lo metteremo a riduzione del deficit. Attenzione però, con la prossima legge di bilancio il governo dovrà mantenere gli impegni per il 2020 che sono 1,8 e 1,9 di deficit strutturale. Bisogna quindi far meglio del 2019”.
Comunque, ha sottolineato Brunetta, “l’incertezza, l’ambiguità, il caldo e freddo fanno male perché producono non credibilità, cattiva reputazione. Ai governanti dico: cercate di mantenere un minimo di linearità, perché se questi numeri li avesse detti qualche mese fa non ci sarebbe stata l’angoscia della procedura d’infrazione e questi dati sullo spread li avrebbe avuti 4 mesi prima. Meno dichiarazioni, meno facce feroci, perché se va a finire sempre che calate le braghe alla fine poi diventa ridicolo”.