Dopo il nefasto risultato del recente referendum sulla Brexit – con il quale i britannici, in linea con l’attuale populismo antistraniero che sta montando in Europa, hanno deciso (sia pure con un esigua maggioranza) di uscire dall’Unione Europea – sono sorte molte preoccupazioni sul loro futuro, sia tra i tre milioni di cittadini europei (di cui circa mezzo milione di italiani) residenti nel Regno Unito che tra i tantissimi giovani europei, che vi avevano programmato un soggiorno di studio. Preoccupazioni – scrive in una nota Dino Nardi, Coordinatore UIM per l’Europa – di cui si è fatta carico immediatamente la UIM in Gran Bretagna e, più in generale, i circoli UIM in Europa da dove pure molti figli di emigrati italiani partono per il Regno Unito. Da qui l’iniziativa di convocare una riunione straordinaria del coordinamento europeo che si è tenuta il 6 luglio a Zurigo.
Da parte dei rappresentanti UIM di Albania, Belgio, Francia, Germania, Grecia, Regno Unito, Romania, Spagna, Svizzera e della presidenza nazionale è stato rimarcato lo sconcerto per il risultato del referendum britannico che, per la prima volta dalla costituzione della CECA, poi della CEE e quindi dell’Unione Europea, vede un suo membro uscirne e per di più un Paese importante come il Regno Unito la cui lingua, peraltro, è stata assunta come idioma ufficiale della stessa Unione. Una decisione che, oltretutto, rischia di far diventare la Gran Bretagna un Regno “meno” Unito visto la ferma volontà espressa dalla Scozia e dal Nord Irlanda di voler comunque restare nell’Unione Europea.
Per quanto concerne, poi, le conseguenze che questa decisione del popolo britannico ha ed avrà sui cittadini europei e sulla numerosa comunità italiana residente nel Regno Unito, da parte del Coordinamento è stata manifestata una prima preoccupazione per alcuni episodi di razzismo nei confronti degli immigrati che vi si sono verificati subito dopo il referendum sulla Brexit, come se la decisione di uscire dall’UE avesse liberato istinti xenofobi a lungo repressi da quei britannici più insofferenti verso gli stranieri.
Una seconda preoccupazione il Coordinamento della UIM in Europa l’ha espresso per il timore di quanto potrà accadere, sia per la libera circolazione delle persone che per i diritti socio-previdenziali dei cittadini comunitari, con l’uscita effettiva della Gran Bretagna dall’Unione Europea, quando questi cittadini – italiani compresi – si ritroveranno ad essere degli extracomunitari.
In conclusione della riunione il Coordinamento lancia, quindi, un appello al governo italiano ed alle autorità di Bruxelles affinché, da un lato, nell’immediato, intervengano nei confronti delle autorità britanniche per sollecitarle a vigilare su eventuali ulteriori episodi di intolleranza contro gli stranieri e, dall’altro, vengano difesi i diritti sociali e previdenziali acquisiti dai cittadini dell’Unione Europea nelle future trattative con il Regno Unito e non siano introdotti requisiti vessatori per l’ingresso in Gran Bretagna dei cittadini comunitari.
Da parte loro i circoli UIM presenti in Gran Bretagna e negli altri Paesi dell’UE, in sinergia con le sedi del patronato ITAL UIL, si faranno carico di vigilare sull’applicazione della libera circolazione delle persone e, più in generale, della normativa comunitaria fintanto che non avverrà l’effettiva separazione della Gran Bretagna dall’Unione Europea.
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