La provincia scaligera fa gola ai pronipoti brasiliani. Gli uffici Anagrafe dei piccoli Comuni però sono al collasso. Sono infatti in costante aumento, da un paio d’anni, le richieste di riconoscimento della cittadinanza italiana, per discendenza, secondo il criterio dello ius sanguinis, da parte dei cittadini brasiliani.
Nel Paese sudamericano – scrive L’Arena – ci sono centinaia di migliaia di discendenti di avi italiani che partirono in cerca di fortuna tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Molti di loro erano veneti, provenienti da zone rurali e montane.
Questi nipoti e bis nipoti degli emigrati veronesi stanno ora facendo valere la propria italianità, ingolfando gli uffici comunali che hanno l’obbligo di rilasciare la cittadinanza italiana ed entro soli 30 giorni.
L’obiettivo dei brasiliani – spiega L’Arena – è quello di venire in Europa a studiare o di andare a lavorare negli Stati Uniti o in Canada, grazie al passaporto italiano che dà diritto di movimento in questi Stati. La nazione che sta chiedendo più iscrizioni è, anche in questo caso, il Brasile.
«Questi nuovi italiani non hanno alcun interesse per la nostra nazione», aggiunge il sindaco Ermanno Gobbi.