“Saluto con soddisfazione i passi avanti verso l’apertura di un nuovo sportello consolare a Vitoria, capitale dello Stato brasiliano dello Espirito Santo e ‘culla’ dell’emigrazione italiana in Brasile. Si tratta di un’antica e legittima rivendicazione della collettività italiana di quello Stato, che vanta anche il primato di essere la comunità più grande proporzionalmente alla popolazione locale di tutto il Brasile. Come parlamentare, già nel corso del mio primo mandato avevo sottoposto ufficialmente al governo questa esigenza, fino ad arrivare nel 2017 alla formalizzazione della richiesta alla Farnesina da parte dell’allora ambasciatore in Brasile Antonio Bernardini”. Lo dichiara in una nota Fabio Porta, ex deputato dem, coordinatore Pd Sud America.
“Giudico quindi positivo il fatto che il Sottosegretario Ricardo Merlo abbia dato seguito all’iter burocratico e voglio esprimere al Console Generale a Rio de Janeiro Paolo Miraglia un sincero senso di gratitudine per la competenza e la disponibilità con la quale sta seguendo la questione. Si tratta di un ulteriore passo verso un migliore e maggiore servizio ad una collettività grande e articolata, una comunità profondamente orgogliosa delle proprie radici e consapevole del contributo in grado di dare al nostro Paese”.
“Grazie a questo contributo, e soprattutto al 30% degli introiti dei consolati che a partire dal 2017 vengono restituiti alla rete consolare a beneficio del miglioramento dei servizi e del rafforzamento delle strutture, il sogno di un nuovo consolato di carriera a Vitoria si avvicina”.
“Questa vicenda ci insegna tre cose: anzitutto che ogni conquista è il frutto del lavoro di tanti e mai di uno solo; in secondo luogo che solo attraverso proposte concrete e non demagogiche si trovano soluzioni ai nostri problemi; in terzo luogo che quando si lavora in maniera trasparente e coinvolgendo la collettività i risultati arrivano. Grazie, quindi, a tutti gli esponenti della comunità italiana ‘capixaba’ che tanto si sono spesi in questi anni per questa giusta causa, dai dirigenti di associazioni e patronati ai consiglieri del Comites e del Cgie; e grazie, infine, alle autorità locali – conclude Porta – che hanno sempre seguito e sostenuto da vicino questa rivendicazione”.