All’indomani della più pesante sconfitta nella storia del Brasile, battuto 7-1 dalla Germania nella semifinale del Mondiale disputato in casa, sui giornali brasiliani prevale una sensazione di stupore e indignazione. "Una vergogna per l’eternità", titola senza mezzi termini il ‘Correio Braziliense’ che mostra le foto dei giocatori e degli spettatori in lacrime.
"Siamo morti sette volte, mai era successo nella storia – scrive un editorialista del quotidiano di Brasilia – Troveremo centinaia di motivi per questa sconfitta. Ognuno sarà giusto, ma nessun profeta degno di questo nome negherà la portata della tragedia che ha colpito coloro che indossano la maglia verdeoro".
Il quotidiano ‘O Dia’ trova un colpevole e punta il dito contro Scolari, rievocando anche gli spettri del Maracanazo. "Vai al diavolo, Felipao – titola il giornale di Rio de Janeiro, che ha cambiato il proprio sito online in bianco e nero in segno di lutto – Il Maracanazo, il Mineirazo, un nuovo trauma per il Brasile".
Tramontati tutti i sogni di gloria nel portare a casa per la sesta volta la Coppa del Mondo. "Il sogno è stato rinviato", prosegue ‘O Dia’ nella sua analisi. "E’ come un secchio d’acqua fredda che si è riversato sulla nazionale", aggiunge il giornale di Rio, che ripercorre tutte le sconfitte importanti subita della Seleçao al Mondiale, cominciando ovviamente da quella con l’Uruguay nel 1950 passando per le due con la Francia nel 1998 e 2006 fino a quella con l’Olanda nel 2010.
"La Seleçao ha vissuto la sconfitta peggiore della sua storia", sottolinea la ‘Folha de Sao Paulo’, tutto in nero per l’occasione. "Per la seconda volta nella sua storia, il Brasile non riesce a diventare campione del mondo in casa – prosegue il quotidiano di San Paolo – Se la sconfitta del 1950 era sfociata in una tragedia, quella del 2014 è marchiata con il sigillo dell’umiliazione".
Anche la rivista Veja se la prende con Scolari, aprendo il proprio sito web con l’immagine del tecnico brasiliano "che si assume le responsabilità in questa sconfitta storica" in quello che è diventato "il peggior incubo del calcio brasiliano".
Discussione su questo articolo