Il Brasile e l’Argentina debbono diventare due Paesi con cui l’Italia deve per forza interloquire. Ciò deve avvenire poiché la loro storia è molto legata all’emigrazione italiana. Inoltre, questi due Paesi sono governati oggi da due presidenti di origine italiana. Il Brasile è governato da Jair Bolsonaro e l’Argentina ha come presidente Mauricio Macrì. Il primo è di origini venete e toscane ed il secondo è di origini calabresi.
Dunque, con questi due Paesi l’interlocuzione è importante, sia riguardo alla questione degli italo-brasiliani e degli italo-argentini, sia riguardo a questioni non meno pregnanti, come quella degli italo-venezuelani.
Sappiamo tutti che in Venezuela c’è una situazione disastrosa. Il Fondo Monetario Internazionale riporta il crollo del PIL venezuelano che c’è stato nel decennio 2008-2018. Nel 2008, il PIL del Venezuela era pari a 334,7 miliardi di dollari. Nel 2018, a 96,3 miliardi di dollari. Gli italiani e gli italo-venezuelani in Venezuela non possono essere lasciati soli.
Dunque, l’interlocuzione con Brasile ed Argentina può essere un modo per fare delle pressioni internazionali perché si faccia qualcosa per il Venezuela e (di conseguenza) per gli italo-venezuelani.
L’Italia ha l’occasione di mettersi in luce, interloquendo con due capi di Stato che hanno ascendenze italiane, per aiutare i nostri connazionali residenti in Brasile, in Argentina e in altre zone dell’America Latina.