“La Lega presenta un emendamento per far votare gli italiani all’estero tramite voto elettronico, ma il M5S e la maggioranza respingono questa proposta di libertà e trasparenza. E’ vergognoso che il M5S che da sempre sbandiera questa volontà, all’atto pratico, sia il primo a negarlo”. Lo dichiarano in una nota i deputati della Lega Paolo Formentini e Igor Iezzi.
“Quella che è stata una conquista di civiltà e democrazia come il voto degli italiani all’estero poteva non essere più inficiata da abusi e truffe documentate – prosegue il Carroccio -, come purtroppo abbiamo visto in questi ultimi anni. Evidentemente, a questa maggioranza non interessa restituire dignità al voto di tanti connazionali che vivono fuori dal nostro Paese”.
Alle accuse della Lega replica l’On. Elisa Siragusa, deputata M5S eletta nella ripartizione estera Europa: “Oggi nell’aula di Montecitorio abbiamo assistito a una discussione paradossale sulla questione del voto elettronico per via di un emendamento presentato dalla Lega. Noi siamo convinti della necessità di intensificare gli sforzi per arrivare a risultati concreti per il voto elettronico, ma non è pensabile introdurre un’innovazione tecnologica come questa, garantendo i principi costituzionali di segretezza e personalità del voto e la sicurezza informatica, con improvvisazione, implementando il voto elettronico per la circoscrizione estera in meno di 3 mesi con un emendamento. È chiaro che chi ci prova lo fa a soli fini strumentali”.
“In aula ho sentito anche qualcuno dire di usare gli italiani all’estero come test nazionale per il voto elettronico. Mi sembra che gli italiani all’estero meritino più rispetto: hanno diritto a una riforma del voto estero, ma realizzata rispettando i tempi necessari e garantendo tutte le tutele. Il loro non è un voto di serie B su cui possiamo improvvisare”, continua Siragusa.
“Con la legge di bilancio 2020 abbiamo stanziato 1 milione di euro per la sperimentazione del voto elettronico. Inoltre, ho presentato un emendamento al decreto rilancio per estendere la sperimentazione alle elezioni per il rinnovo dei Comites. Elezioni che si terranno l’anno prossimo e che rappresentano il perfetto banco di prova per riformare le modalità di espressione del voto nella circoscrizione estero”, conclude Siragusa.