Brusco risveglio per piazza Affari: dopo avere trascorso la precedente ottava in attesa del vertice Ue, l’accordo ‘a due velocita’ ha deluso il mercato, che e’ tornato a puntare al ribasso. In cinque giorni il Ftse Mib ha perso il 5,89% a 14.572 punti, mentre l’All Share ha lasciato sul terreno il 5,80% a 15.287.
Prevale dunque l’incertezza nell’Eurozona, con i dubbi sulla reale incisivita’ delle misure adottate senza l’avallo della Gran Bretagna; le agenzie internazionali hanno nuovamente minacciato tagli ai rating sovrani, a cominciare da quello francese, mentre l’euro ha raggiunto i minimi da gennaio. A poco e’ servita una serie di dati macro positivi da Usa (l’indice Empire ha raggiunto i massimi da maggio e sono calate le richieste di sussidi di disoccupazione) ed Europa (bene l’indice tedesco Zew).
Sul listino principale spicca il crollo di Fonsai, alle prese con una probabile ricapitalizzazione. Prevalgono i segni negativi per bancari, energetici e industriali; in controtendenza balza Bper.
Fiacchi gli scambi, pari in media a 1,7 miliardi di controvalore giornaliero nonostante il ‘boom’ in corrispondenza delle scadenze tecniche di venerdi’.
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