Piazza Affari oggi ha bruciato 22miliardi di euro, sprofondata a -6,65%. E’ quasi record negativo. Una frustrata così forte alla borsa di Milano non si percepiva dal 2009, quando – durante il punto più basso della crisi economica – più volte ci sono state chiusure negative che hanno superato il 6%, anche se il record di chiusura col segno meno resta quello dell’11 settembre: – 7,57%. Ma non siamo così lontano da quei punti percentuali. Solo ieri Milano aveva respirato un po’ d’ossigeno chiudendo a + 0,52%. Ma ieri sembra già lontanissimo.
La giornata di oggi è iniziata con calma, ma poi è precipitata. Wall Street chiude in negativo (Dow Jones -4%) e trascina con sè la principali borse europee: – Londra -3,05% – Parigi -5,45% – Francoforte -5,13% – Madrid -5,49%.
La moneta unica europea scende ancora: l’euro vale 1,4191 sul dollaro. Intanto continua la corsa all’oro, bene rifugio per eccellenza in situazioni di economia instabile. A New York le quotazioni del metallo prezioso salgono a 1.801 dollari l’oncia.
In giornata è circolata la voce di un declassamento del rating francese, che ha contribuito a mandare le borse Ue in picchiata. Non sono servite a nulle le smentite del governo francese e dell’agenzia Moody’ e Fitch, che hanno provato a tranquillizzare i mercati: a Parigi resta la tripla "A".
Per ciò che riguarda i titoli bancari è una vera strage: Intesa Sanpaolo perde il 13%, Ubi -9,9%, Mps -9,78%, FonSai -8%; addirittura un caldo del 9,37% per Unicredit. Titoli industriali a picco, con la Fiat che perde oltre l’8%. Una giornata pesantissima per la borsa, a livello mondiale, che non promette nulla di buono per i prossimi giorni.
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