Boris Johnson è il nuovo premier del Regno Unito e si è detto disposto a portare avanti la Brexit in qualsiasi modo. Johnson è sempre stato pro-Brexit. A differenza di Theresa May, che l’ha preceduto a Downing Street, egli è sempre stato favorevole alla Brexit fin da prima del referendum del 2016. Quindi, il Regno Unito ha deciso di fare sul serio.
Questa è stata la risposta della politica britannica al voto espresso dai cittadini britannici alle elezioni europee, che hanno visto la vittoria netta dei partiti pro-Brexit, come quello di Nigel Farage. La politica di Johnson è chiara: fare la Brexit ad ogni costo e riprendere il consenso perduto dai Tories, battendo i laburisti.
Questo è l’indirizzo politico di Johnson e gli europeisti sono spaventati ed iniziano a parlare di “catastrofi imminenti”. In realtà, la Brexit è stata scelta democraticamente dai cittadini britannici. Quando si ricorre alla democrazia (liberale) non c’è nessuna catastrofe. Il cittadino medio britannico (al di fuori di Londra) ha percepito questa Unione Europea come qualcosa di lontano dai suoi problemi. La stessa cosa vale anche per gli altri cittadini europei, come noi italiani. Forse, coloro che governano questa Unione Europea farebbero bene a fare una riflessione.