Un tributo ad un grande artista. L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Fondazione Boris Christoff e l’Istituto Bulgaro di Cultura presentano una settimana dedicata a ricordare la grande figura musicale, artistica ma anche umana di Boris Christoff, nel centenario della nascita del grande basso.
Presso lo Spazio Risonanze dell’Auditorium Parco della Musica dal 19 al 25 maggio avrà luogo una mostra fotografica tratta dall’archivio personale dell’artista conservato presso l’Istituto Bulgaro di Cultura. In programma anche la proiezione in prima mondiale di due documentari. Il primo è La preghiera di Boris Christoff per la regia di Magdalena Manolova, un documentario che indaga il mondo intimo e spirituale di Christoff, le sue nostalgie e la sua personale preghiera per un mondo migliore espresse nelle registrazioni realizzate nella più cattedrale imponente della Bulgaria-l’Alexander Nevski.
Il secondo documentario in programma è Lettera dalla Toscana di Gheorghi Toshev per la regia di Ema Konstantinova, un film delicatissimo che dipinge il grande Maestro attraverso lo sguardo e il racconto di chi ne ha conosciuto, anche al di fuori della carriera, la persona, complessa ed esplosiva. Grande giornata conclusiva domenica 25 maggio con un Concerto presso la Sala Sinopoli dedicato al repertorio del grande basso bulgaro.
L’evento è realizzato dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in collaborazione con la Fondazione Boris Christoff e l’Istituto Bulgaro di Cultura e si avvale del Patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica di Bulgaria in Italia e presso la Santa Sede ed è realizzato con il Sostegno del Ministero della Cultura Bulgaro. Boris Christoff debuttava a Roma, nei Concerti dell’Accademia di Santa Cecilia al Teatro Adriano, il 3 febbraio 1946, cantando l’Addio di Wotan sotto la direzione di Francesco Molinari Pradelli. Un sodalizio di oltre trent’anni, chiuso con il concerto del 18 febbraio 1977.
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