“Così il governo Renzi prima si inventa una nuova tassa per le pratiche di cittadinanza dei discendenti degli emigrati italiani, poi ci ripensa e oggi promette che ci restituirà il 30% di quello che ci ha confiscato. Davvero qualcuno pensa che dovremmo ringraziarlo?”. Interviene con forza l’On. Mario Borghese, giovane deputato del Movimento Associativo Italiani all’Estero, nel dibattito che ruota intorno alla tassa per la cittadinanza italiana per i nostri emigrati.
Rispondendo a una nota del Pd, Borghese ricorda che l’attuale esecutivo ha imposto ai discendenti degli italiani oltre confine una tassa di 300 euro per la cittadinanza, 100 euro in più di quanto pagano gli immigrati in Italia per la stessa pratica. “Sembra una vera presa in giro – commenta Borghese -, ma in realtà è la conferma che questo governo ci considera cittadini di serie B. Oggi – prosegue – a pochi giorni dal voto referendario, il governo usa questa elemosina per farci credere che stia cambiando rotta nei confronti degli italiani all’estero, dopo 4 anni di politiche che non hanno fatto altro che massacrare le nostre comunità residenti oltre i confini italiani”.

Borghese ci tiene a sottolineare che l’atteggiamento del MAIE nei confronti del governo non ha alcun pregiudizio di sorta: “Eravamo all’opposizione del governo Berlusconi per ciò che riguarda gli italiani all’estero e per la stessa ragione siamo opposizione rispetto al governo Renzi, che secondo noi è addirittura peggio di quello del Cavaliere – e non è facile! – per quanto ha a che vedere con l’universo della nostra emigrazione. Ma di certo noi come MAIE non ci fermeremo, continueremo le nostre battaglie a favore delle nostre comunità perché per questo siamo stati eletti”.
Borghese ripercorre le disastrose decisioni dell’attuale governo, che poi nel tempo ha riconosciuto in parte i propri errori: “Il governo Renzi ci chiude l’Ambasciata di Santo Domingo e poi, dopo oltre due anni di sofferenze per i nostri connazionali, decide di riaprirla. Dovremmo forse ringraziarlo? Chi ripagherà gli italiani della Repubblica Dominicana di due anni d’inferno? Ancora: il governo Renzi, ad ogni nuova finanziaria, prima ci taglia i fondi per promozione della lingua italiana nel mondo, poi con la correzione della manovra ce li restituisce (ma solo una parte di quello che ci ha tagliato); dovremmo forse ringraziarlo? Ci sta solo restituendo il maltolto!”.
Il deputato MAIE è un fiume in piena: “Tra gli emendamenti presentati dal MAIE alla legge di bilancio, ce n’è uno che impone di destinare il 100% degli introiti della tassa di cittadinanza ai consolati, per il loro miglior funzionamento; e un altro teso a farci restituire i quasi 25 milioni di euro, incassati dal governo Pd da quando ha istituito questa tassa, che ci sono stati ‘confiscati’. Sapete qual è stata la risposta del governo? Respinti!”. Dunque, secondo Borghese “questo è evidentemente il reale atteggiamento di un governo che non sa come fare per cercare i nostri voti dopo aver messo in atto, durante tutta questa legislatura, una disastrosa politica per gli italiani all’estero”.
Certo, osserva Mario Borghese, “molto ha a che fare con la pressione per il voto del 4 dicembre, una pressione che ha fatto perdere la testa a gran parte della dirigenza politica italiana. Violenza verbale, attacchi personali e annunci demagogici come questo della restituzione parziale della tassa sulla cittadinanza. Noi del MAIE continueremo questa e tutte le altre battaglie che seguiamo dentro e fuori il Parlamento. Puntiamo all’abolizione definitiva dell’IMU per gli italiani all’estero, vogliamo l’aumento (vero, reale!) delle risorse destinate alla lingua e alla cultura italiana, la riapertura di sedi diplomatiche, come i consolati di Montevideo, Newark o San Gallo, la destinazione del 100% della tassa di 300 euro che il Governo Renzi ha imposto ai nostri discendenti, per il miglioramento dei nostri servizi consolari. La battaglia del MAIE non si fermerà fino ad avere ottenuto risultati concreti per i nostri connazionali residenti oltre confine, sempre più abbandonati da un governo che evidentemente pensa siano figli di un dio minore”.
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