L’ex ministro degli Esteri Emma Bonino, intervistata dalla Stampa, teme "un effetto domino" in Medio Oriente ed esorta la politica a una diversa visione di insieme, non fossilizzandosi solo sull’invio delle armi ai ribelli. "Basterebbe chiedersi quali possano essere gli effetti collaterali a breve – dice Bonino – Armiamo i peshmerga e fermiamo l’Isis, bene. Ma crediamo davvero che dopo sarà possibile un Iraq unitario, tollerante? Sicuri che non ci sarà un effetto-domino? Qualcuno sta parlando con i turchi? Mai come in questo momento uno Stato curdo è stato così vicino, e questo riguarda da vicino l’Iraq ma anche la Turchia".
Secondo Bonino , ancora una volta, "l’Europa ha deciso di andare in ordine sparso. Noi italiani mandiamo i pezzi di ricambio delle armi russe, i francesi l’han fatto prima di tutti e prim’ancora di qualunque riunione Fabius stava già promettendo armi ultrasofisticate, che peraltro l’Isis ha già, perché le aveva prese all’esercito iracheno quando si è sfaldato. E chi ha dato le armi sofisticate all’esercito iracheno? Gli americani, ovviamente, nel dopoguerra di Bush. Tutto sfalsato".
Secondo l’ex ministro, dunque, "non serve un genio per capire dove sono i problemi dell’Europa, dobbiamo gettare le basi per una diversa politica mediterranea, servono strumenti più adeguati per una politica almeno a medio termine". Alla fine, conclude Bonino, "si renderanno conto che un commissario al Mediterraneo è vitale. Sennò, resta tutto come sempre".
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