Angelo Bonelli di Europa Verde è intervenuto su Radio Cusano Campus, ai microfoni de L’Italia s’è desta, programma curato e condotto dal direttore Gianluca Fabi.
Sui presunti finanziamenti di Gazprom ai movimenti ambientalisti: “È una cazzata grande come una casa, come si dice a Roma. Questo continuo attaccare una comunità di persone che si batte per salvare il pianeta dal cambiamento climatico, è una cosa ormai insopportabile. Noi siamo quelli che vogliono bloccare il gas russo, e che andavano a protestare a Mosca per il diritto all’informazione, quando i dissidenti come Anna Politkovskaja venivano uccisi. Trovo tutto questo infamante, ma non posso dire che mi sorprenda. La lobby del nucleare ha messo in campo tanti soldi per condizionare l’informazione e infamare il nostro movimento. Del resto, come su può distruggere un avversario che porta un punto di vista diverso dal proprio? Delegittimandolo. Leonardo Sciascia, nei suoi libri, diceva che un modo per sconfiggere chi combatte la mafia è dire che è come i mafiosi. Noi ci battiamo contro gli idrocarburi, che sono un problema serio per il futuro del nostro paese. Lo stiamo vedendo proprio adesso come la nostra dipendenza da essi generi guerre. Puntare su un modello energetico basato sulle rinnovabili significa, quindi, anche andare nella direzione di un modello di pace”.
“I profitti delle fonti energetiche tradizionali spiegano il contrasto alla transizione ecologica. Questi conflitti e queste polemiche si generano per un motivo semplice: sole e vento sono fonti energetiche gratuite, nessuno ci guadagna, cosa che invece succede con il nucleare, con gli idrocarburi e con il gas. Oggi vediamo le famiglie italiane che hanno paura di accendere il riscaldamento a casa per non trovarsi con bollette troppo alte. Ma, allo stesso tempo, ci sono aziende che hanno fatto extraprofitti negli ultimi sei mesi, pari a 40 miliardi di euro. E questa è una colpa perché hanno acquistato il gas prima dello scoppio della guerra, a prezzi molto ridotti e, grazie alla speculazione fatta dal mercato sulla guerra, hanno fatto guadagni maggiori grazie ad essa”.
Un ritorno al passato: “Sono preoccupato. Le scelte che si stanno prendendo riportano Italia ed Europa verso il passato. Ci sono le spinte delle lobby che vogliono mantenere la dipendenza dagli idrocarburi o spingere verso il nucleare. Faccio un esempio: manca l’olio di girasole. Alcuni stanno suggerendo di sostituirlo con l’olio di palma e questo significa deforestazione di tutte le foreste primarie del sud-est asiatico. Questo perché nel nostro paese non si è costruita una politica agricola che puntasse all’indipendenza alimentare. Auspico che ci possa essere un cambiamento ma sono preoccupato per il futuro del nostro paese”.