Italo Bocchino è stato sgamato dal settimanale "Chi" in compagnia di una bella ragazza, tale Sabina Began, con la quale ha viaggiato da Roma a Ravello con l’auto blu. Ma il capogruppo di Futuro e Libertà alla Camera si difende: "Non ho fatto viaggi con la vettura di servizio – dichiara ad Affari Italiani -, perché non ne ho una. Sono andato con l’auto di scorta, su cui per regolamento sono obbligato a viaggiare".
Intanto però la bufera è scoppiata. Ma come, in questo clima di tagli e di sacrifici chiesti sempre ai soliti noti, Italo se ne va in giro con l’auto di scorta? E poi chi lo dice che sia obbligato a farlo?
Italiachiamaitalia.it ha voluto sentire su tutta la questione l’On. Giancarlo Lehner, deputato di Popolo e Territorio, che dopo la notizia di Bocchino in gita con l’auto blu ha chiesto subito le sue dimissioni. "Partiamo da una considerazione attuale", spiega Lehner a ItaliaChiamaItalia: "in un momento in cui noi stiamo chiedendo al Paese una serie di sacrifici importanti, fra cui nuove tasse e nuovi balzelli, in cui fra l’altro si sono mosse anche in modo qualunquistico accuse alla cosiddetta casta, in questa situazione particolare, se Bocchino vuole andare a Ravello con una bella donna fa benissimo, ma con un altro mezzo e non con l’auto blu".
Ma Bocchino spiega che è obbligato a farlo, da regolamento…
"Non è vero che è obbligato, si può anche dire no, perchè l’auto di servizio con la scorta non è un obbligo, uno può rifiutarla o dire per esempio che per quel giorno userà altri mezzi. Specialmente se non si tratta di andare a lavorare, ad incontrare persone per questioni politiche o a chiudere un comizio. Probabilmente – concede Lehner – se Bocchino avesse fatto la stessa cosa due anni fa non ci avremmo neppure fatto caso. Ma oggi, in questa situazione dura, difficile, in cui tutti devono stringere la cinghia, mi è parso uno schiaffo alla gente comune il fatto che lui sia andato in gita con questa signorina utilizzando un’automobile di servizio, con la scorta per giunta, poliziotti sottratti a compiti ben più importanti e urgenti".
Per Giancarlo Lehner, berlusconiano di ferro, "qui c’è un problema che supera il particolare su Bocchino. E’ giunta l’ora di andare a rivedere questo servizio scorte. Non c’è motivo che Bocchino abbia la scorta, chi è che può attentare alla vita di Bocchino? Potrei chiederla anche io allora, sono stato minacciato tante volte, ma non mi passa nemmeno per la testa". Così il braccio destro di Gianfranco Fini "spicca come esempio peggiore di chi appartiene alla casta".
Bocchino, ma anche tanti altri come lui, hanno sempre puntato il dito contro Silvio Berlusconi per ciò che faceva sotto le lenzuola. Ma anche il vicepresidente Fli, a quanto pare, apprezza le belle donne, no?
"Questo fa parte della lotta politica, nel senso che generalmente si attaccano gli altri su cose che sono giudicate molto più generosamente se si tratta di se stessi. Per ciò che riguarda Silvio Berlusconi, dico che ognuno a casa sua fa quello che vuole. Altro è se io uso strumenti pubblici che pesano sull’erario, sui cittadini contribuenti, per accontentare le mie istanze affettive o erotiche. Poi uno a casa sua puo’ avere chi vuole".
Insomma, come ne esce Italo Bocchino da tutta questa storia?
"Secondo me ne esce male. Ha fatto una vera sciocchezza. Insisto, avrebbe potuto pagare un taxi o andare con la propria macchina. Fra l’altro chi beneficia di questa scorta non consuma benzina, non paga bollo, assicurazione, box, come invece fa ogni cittadino", prosegue Lehner a colloquio con Italiachiamaitalia.it; "l’automobile per ogni cittadino rappresenta costi importanti. Chi ha la scorta in realtà la usa anche per questo, per non prendere più la propria auto, per non pagare benzina, bollo e tutto il resto, per avere insomma tutto a carico dello Stato. In questo particolare momento storico Bocchino avrebbe dovuto organizzarsi diversamente, cerchi altri sistemi per corteggiare una donna. Quello di Bocchino mi sembra proprio un autogol".
Lei ha chiesto le dimissioni del vice Fli. Si aspetta davvero che Bocchino lasci?
"Ma per carità! Se pensiamo che Fini è rimasto tuttora a fare il presidente di Montecitorio, pur essendo ovvio il fatto che avrebbe dovuto dimettersi, perchè tu non puoi essere eletto da una parte politica, e addirittura fare una scissione, e poi comportarti come presidente della Camera alcune volte in maniera faziosa, o facendo addirittura dei veri e propri comizi in Aula. Quando si fa uno sbaglio ci si dimette, ma a Fini fa troppo comodo quella postazione, senza la quale sarebbe già finito. Badiamo bene, Fini è già strafinito in realtà, ma senza quella poltrona sarebbe completamente scomparso. Se quindi non si è dimesso Fini, non posso proprio contare sul fatto che lo faccia Bocchino".
Voto anticipato al 2012 o si arriva alla scadenza naturale della legislatura, ovvero al 2013?
"Secondo quanto ne so si arriverà al 2013. Si voterà prima solo se ci saranno fortissimi strappi fra PdL e Lega, ma se l’alleanza tiene si arriva tranquillamente allo scadere naturale della legislatura. Anche perchè fra l’altro sarebbe un guaio per l’Italia andare al voto prima, perchè non c’è alternativa, in realtà le opposizioni non rappresentano ancora qualcosa di organico e congruo per l’alternanza. Quindi andare al voto fra un anno sarebbe pericolosissimo per il nostro Paese, perchè potremmo trovarci in una situazione di enorme stallo, magari con il centrodestra in maggioranza alla Camera e l’opposizione in maggioranza di un paio di voti al Senato. Stallo totale. Dovremmo tornare a votare ancora una volta, e ciò significherebbe spese e traumi per l’Italia. In questo momento poi, che abbiamo un grande problema con questi mercati (prima o poi bisognerà fare un’analisi sulla delinquenza del mondo finanziario), non possiamo permetterci il lusso del voto anticipato. La parola d’ordine deve essere stabilità".
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