"’L’uomo piu’ potente d’Italia’, cosi’ almeno lo definisce Silvio Berlusconi, vuota il sacco. Mettendo a nudo le piccolezze della politica nostrana, che pochi hanno bazzicato come Luigi Bisignani, ex giornalista Ansa oggi consulente, nel mezzo gran lobbista trentennale, condannato per la tangente Enimont (1998) e che nel 2011 patteggio’ un anno e sette mesi sulla P4 (‘Per un drammatico problema di salute che coinvolgeva mia figlia – dice lui -. Non avevo la testa per seguire un processo’). Perche’ un cultore del silenzio ora parli, lo ha spiegato a Paolo Madron ne ‘L’uomo che sussurra ai potenti’, edito da Chiarelettere e in uscita domani: ‘Ho avuto una vita che credo meriti di essere raccontata. E’ ora di dare la mia versione, per rispetto e onesta’ verso i miei cari’. Ne esce un instant book di 300 pagine, realizzato tra settembre e aprile, in tempo per il Napolitano bis e il governo Letta". E’ quanto si legge sul quotidiano “La Repubblica”. Che aggiunge: "Un episodio riguarda la congiura Pdl contro Berlusconi, due anni fa. ‘Piu’ che tradimento parlerei di piccoli uomini creati da Berlusconi dal nulla e poi convinti di essere superuomini’, dice Bisignani, che considera Giulio Andreotti ‘il mio mentore’ e ritiene il Cavaliere ‘l’unico leader tra tante mezze tacche. Il primo che mi viene in mente – racconta – e’ Renato Schifani, che con Angelino Alfano lavorava alla costruzione di una nuova alleanza senza Berlusconi’. Complici La Russa, Mantovano, Augello ‘e la favorita di Angelino, Beatrice Lorenzin’. Contro l’attuale vicepremier Bisignani e’ velenoso: ‘Una volta incoronato nel 2011, contro il parere di tanti, Alfano s’e’ costruito un monumento: passava il tempo con giornalisti, Facebook e Twitter. Inoltre ha una vera mania per i giochini sul cellulare. E regola le giornate sull’oroscopo’. Pare che Alfano, furioso, abbia chiesto una smentita a Berlusconi. ‘Io mi occupo di politica e non di malaffare e non ho mai avuto il piacere di incontrare questo faccendiere’, ha replicato da parte sua Schifani. Ai tempi della "congiura", Berlusconi meditava di non candidarsi, per timore del successo di Matteo Renzi: ‘L’ha corteggiato in tutti i modi. Nei sondaggi riservati Renzi volava, tanto che il Cav non si sarebbe mai ributtato nella mischia. Solo Bersani fece finta di non accorgersene, mobilitando tutto l’apparato del partito per batterlo alle primarie’".
Oggi Silvio Berlusconi in una nota fa sapere che la propria stima nei confronti di Angelino Alfano e Renato Schifani è totale: “In riferimento alle anticipazioni giornalistiche del pamphlet recentemente pubblicato, desidero rinnovare la mia fiducia totale a Renato Schifani, ad Angelino Alfano e agli altri amici chiamati in causa, perché mai mi hanno fatto mancare, anche nei momenti più delicati, il loro sostegno. A loro – continua il Cavaliere – sono legato ormai da molti anni da una stima, da un’amicizia e da un affetto che non sono mai venuti meno. Continuo insieme a loro ed in totale sintonia la comune battaglia politica nell’interesse del Paese".
Si fa sentire anche il coordinatore PdL Sandro Bondi: "L’apertura de Il Giornale di oggi e lo spazio abnorme offerto alle anticipazioni di un saggio di prossima pubblicazione conferma purtroppo il profilo inutilmente provocatorio e a tratti sguaiatamente aggressivo, soprattutto nelle vicende interne del Pdl, assunto da tempo da un giornale che dovrebbe rappresentare al contrario l’animo più profondo dei cittadini moderati di questo Paese". "Desidero infine esprimere la mia sincera solidarietà agli amici Renato Schifani e Angelino Alfano, le cui decisioni, in momenti molto delicati e in presenza di un confronto libero e trasparente, non sono mai state dissonanti o in contrasto con quelle del Presidente Silvio Berlusconi".
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