Il disegno di legge sul biotestamento inizierà a essere discusso il prossimo 13 marzo alla Camera. La decisione, che segna uno slittamento di una settimana rispetto al previsto, è stata presa dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio: il testo che arriverà in aula sarà licenziato dalla Commissione Affari costituzionali solamente domani. Un testo atteso da tantissimo tempo, e ora tornato di grande attualità dopo il caso di Dj Fabo, l’italiano quarantenne che ha scelto l’eutanasia in Svizzera dopo essere rimasto cieco e tetraplegico in seguito a un incidente stradale.
La legge che sta per essere discussa, ad ogni modo, disciplina però appunto solo la possibilità di predisporre un testamento biologico: “Vogliamo che nell’attuale testo, che dovrebbe arrivare in aula per la metà di marzo, si dica esplicitamente che non ha nulla a che vedere con l’eutanasia” tuona subito Paola Binetti, avvisando di fatto Marco Cappato, segretario dell’associazione Luca Coscioni, il quale dopo aver accompagnato personalmente Fabiano Antoniani in Svizzera si è autodenunciato in Procura “per sollevare la questione”.
Per quanto, ha spiegato ancora oggi Cappato “ovviamente non c’è stata nessuna istigazione al suicidio di Fabo. Anzi abbiamo ottenuto di dissuaderlo per qualche settimana in più, facendogli venire la forza e la voglia di lottare per i diritti di tutti. L’aiuto, sì quello l’ho dato su sua richiesta”.
La proposta si preannuncia comunque divisiva, per le forti implicazioni etiche che porta con sé, ed è già bocciata dalla Lega Nord. “E’ un testo scritto male e dannoso- sottolineano- Non serve una legge a prescindere e a tutti a costi ma serve tutelare i malati, le famiglie e la professionalità ei medici”. Favorevoli invece i fuoriusciti del Pd, con il capogruppo del costituendo Mdp Francesco Laforgia che esprime “soddisfazione per la calendarizzazione della legge sul testamento biologico, dispiace che sia slittata ma vigileremo perché non slitti ulteriormente”.
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