Uno stanzino fatiscente, con un paio di materassi appoggiati sul muro e una stufetta elettrica accanto. È questa l’aula di sostegno messa a disposizione dalla scuola ad Alessio, un bimbo di otto anni disabile sin dalla nascita costretto a vivere sulla sedia a rotelle.
La denuncia è arrivata dai genitori del piccolo, entrambi assistenti di volo Alitalia, rimasti allibiti durante una visita a sorpresa alla scuola elementare Tullia Zevi di Casalpalocco, quartiere a due passi dal litorale di Roma. Quello che si sono trovati davanti è immortalato in un paio di crude fotografie poi postate su Facebook che in poche ore hanno avuto migliaia di condivisioni.
Cristina Poggesi, mamma di Alessio, è intervenuta ai microfoni di Radio Cusano Campus. “Le maestre ci hanno detto apertamente che non erano in grado di affrontare la disabilità di mio figlio – ha raccontato Poggesi -. La situazione non è cambiata. Quando le foto sul web iniziarono a girare, mi sono arrivate decine di telefonate di politici che mi dicevano che Alessio aveva il diritto di frequentare la scuola e che sarebbe successo di lì a breve qualcosa. Non solo non è successo nulla, ma Alessio non sta più andando a scuola. Questo gli sta causando problemi, perché era abituato ad andarci. Le altre scuole sul territorio hanno detto che non hanno possibilità di accoglierlo perché sono piene. E nelle scuole le insegnanti di sostegno spesso non sono qualificate e non sanno come gestire una disabilità come quella di Alessio. E’ un disastro totale. C’è anche una legge che dice che se tuo figlio non va alla scuola dell’obbligo commetti un reato. Ma lo Stato non mi mette in condizione di poterlo fare. Una scuola privata mi ha dato la disponibilità ad accogliere Alessio, ma non hanno un insegnante di sostegno, quindi dovrei pagarla io”.
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