Il Senatore di Forza Italia Lucio Malan, presidente dell’associazione Rete Sociale, è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus. “Il punto che vogliamo sottolineare è che ci sono dei casi in cui i bambini devono essere tutelati rispetto ai loro genitori, perché molti casi vengono effettivamente in famiglia. Ma a volte il mostro non è in famiglia, è lo Stato, che sottrae i figli ai genitori senza ragione. Quando è lo Stato stesso a restituirli ai genitori, è la certificazione che sono stati fatti danni gravissimi. Senza che sia cambiato nulla vengono restituiti”.
“Al signor Giovanni – racconta il senatore – hanno portato via i figli appena nati e restituiti quando avevano 17 anni. La legge invece prevede che possono essere tolti per 24 mesi prima di decidere se farli tornare o togliere la patria potestà e darli in affidamento. Nel frattempo uno è tossicodipendente e l’altro ha tre condanne a suo carico. Gli erano stati tolti per presunta incapacità dell’uomo di gestirli. Poi si è visto come li ha gestiti lo Stato”.
“Innanzitutto la responsabilità è dei servizi sociali perché una legge scritta male, una pubblica autorità può sottrarre i bambini alla famiglia in modi che mi hanno lasciato esterrefatto. Mentre il bambino è a scuola lo portano via dai genitori senza dirgli dove vengono portati. Il genitore non viene neanche consultato e quando gli viene tolta la patria potestà ha solo 10 giorni di tempo per fare ricorso, altrimenti non può più farlo”.
“Un bambino è stato sottratto ai genitori dopo essere stato visitato per 15 minuti e giudicato autistico. Gli è stato sottratto per due anni. Questo bambino andava benissimo a scuola, quindi era chiaro che non fosse autistico. Ci sono storie agghiaccianti che fanno pensare ai peggiori metodi dei regimi totalitari e invece li fa la Repubblica Italiana, anche a nome nostro. Fino a prova contraria, i genitori sono meglio dello Stato. Quando si verificano alcune situazioni, è chiaro che devono essere presi provvedimenti. Lo Stato in molti casi ammette di non sapere in quali istituti vengono portati questi bambini. Una madre, giudicata inidonea a gestire la propria bambina, viene portata in una casa famiglia col ricatto. Mentre lei è lì viene messa incinta da uno degli operatori di questa casa famiglia. Così la donna è stata giudicata inidonea a fare la madre per questo motivo. L’operatore è rimasto al suo posto”.
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