“Non possiamo dare corso ad una politica che sdogani una sorta di razzismo al contrario e opprima le fasce già deboli dei cittadini romani, finendo così con l’esporsi al rischio di fomentare una guerra tra poveri. Le cifre previste per le politiche sociali nel bilancio che l’assemblea capitolina andrà a votare a settembre ammontano a quasi 190 milioni di euro, con 29 milioni di euro in più rispetto al 2011. Ma di questi soldi oltre il 28% finirà in un modo o nell’altro per l’assistenza di nomadi e immigrati, che, dati Istat alla mano, rappresentano una minima parte della popolazione. Sono infatti circa 50 milioni di euro i soldi stanziati a vario titolo per gli stranieri: 17.280.000 sono per i servizi agli immigrati, cui si aggiungono 17.320.000 euro che Roma Capitale riceve dalla Protezione civile nazionale per assistere gli immigrati dal Nord Africa, e ancora 10.880.000 per servizi e gestione campi nomadi, più 4 milioni, circa la metà dell’intera cifra, per l’assistenza alloggiativa. Le cifre dell’assistenza agli stranieri, inoltre, sono certamente più alte e sfiorano il 40 per cento, se teniamo conto del fatto che usufruiscono anche di altre forme di assistenza e di progetti vari finanziati dal Campidoglio o dai singoli Municipi. Votare un bilancio in queste condizioni è a dir poco imbarazzante, è necessario fare chiarezza e capire cosa c’è dietro il mondo degli immigrati e dei nomadi, controllando meticolosamente che ogni spesa sia effettuata secondo criteri di trasparenza, economicità e, soprattutto, di legalità”. Lo dichiara in una nota il consigliere di Roma Capitale e membro della Commissione Politiche Sociali Fabrizio Santori. “Sono migliaia le famiglie romane e di stranieri regolarmente integrati che sempre più di frequente rimangono abbandonate a se stesse, contando solo sulle proprie forze e con l’assistenza sociale ridotta al lumicino nonostante la gravità delle situazioni che sono costrette a vivere, tra disabilità, malattie varie, anziani, minori ed ex detenuti”, conclude Santori.
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