I bilanci dei gruppi parlamentari saranno verificati da una societa’ esterna alla Camera dei deputati. I partiti fanno retromarcia e dopo le polemiche scelgono all’unanimita’ di affidare il controllo delle spese legate alle attivita’ a Montecitorio al vaglio di un ente terzo, salvaguardando pero’ al contempo l’autonomia del Parlamento. Per tutelare il principio costituzionale della autodichia, cioe’ l’autogiurisdizione della Camera, la relazione della societa’ contabile sara’ infatti trasmessa ai Questori e all’Ufficio di Presidenza, che poi erogheranno i fondi.
Si tratta di una scelta che ‘colma una grave lacuna’, commenta con soddisfazione il presidente della Camera Gianfranco Fini (da sempre a favore di questa opzione), che prova anche a stemperare le polemiche. Il voto in Giunta per il Regolamento, sottolinea infatti, e’ stato compatto e cio’ ‘dimostra che non c’e’ stato scontro tra chi voleva il controllo e chi no’. In realta’, qualche perplessita’ durante la riunione sarebbe invece stata avanzata: a chiedere tempo sarebbe stato in particolare il capogruppo del Pdl Peppino Calderisi, convinto che il principio costituzionale dell’autonomia della Camera debba essere difeso. Perplessita’ che pero’ si sono scontrate con il pressing di Fini: ‘Da qui – avrebbe detto il presidente di Montecitorio secondo quanto riferiscono alcuni dei partecipanti alla riunione – non ci alziamo se non con una decisione, e anche all’unanimità’.
D’ora in poi (salvo ottenere prima il voto favorevole dell’Aula, che dovrebbe tenersi la prossima settimana) i bilanci dei gruppi parlamentari saranno dunque piu’ trasparenti: una societa’ di revisione legale, selezionata dall’Ufficio di presidenza con una procedura ad evidenza pubblica, verifichera’ nel corso dell’esercizio la tenuta regolare della contabilita’ e esprime un giudizio sul rendiconto’.
E la scelta oggi trova alla fine, anche a causa delle elezioni imminenti e dei timori di alimentare l’antipolitica, molti big d’accordo: ‘Il Pd – dice il segretario Pier Luigi Bersani – da quando e’ nato si e’ fatto certificare dalla stessa societa’ che certifica i conti per Bankitalia. Noi problemi zero’. Anche per il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini la Camera ha preso ‘una decisione opportuna. Sono – commenta quindi – soddisfatto’. Dopo i casi Lusi, Belsito e Fiorito, evidenzia poi l’Idv, ‘e’ la scelta piu’ saggia ed efficace’.
Fra i deputati c’e’ pero’ anche chi non si accontenta e vorrebbe fare un ulteriore passo avanti: ‘Il percorso verso la trasparenza – e’ la provocazione di Guido Crosetto (Pdl) – passa attraverso una cosa piu’ seria: la pubblicazione su internet di tutte le spese. Anche della stessa Camera’.
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