Ricardo Merlo, Sottosegretario agli Esteri con delega per gli italiani nel mondo, in audizione informale in Commissione Esteri della Camera nell’ambito dell’esame delle proposte di legge sull’istituzione di una commissione bicamerale per gli Italiani all’estero, ha detto: “Il rilievo delle questioni in campo e l’ampiezza della collettività all’estero militano senza dubbio a favore dell’istituzione della commissione che potrà esercitare una preziosa attività politica di stimolo, proposta, approfondimento e monitoraggio nella sua piena autonomia parlamentare”.
La commissione, ha proseguito Merlo, potrà essere da stimolo nel sensibilizzare il parlamento e tutto il Paese “sul patrimonio che gli italiani all’estero rappresentano”. Non solo sul piano storico e della memoria, “ma anche su quello economico, del trasferimento e dell’acquisizione di conoscenza e del contributo al perseguimento di obiettivi di politica estera”.
Un altro tema affrontato dal Sottosegretario è quello del voto dei nostri connazionali che risiedono all’estero. Merlo, fondatore e presidente del MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero, ha ricordato che quello in vigore per corrispondenza “è oggetto da tempo di polemiche”.
La pandemia di Covid-19 e le difficoltà negli spostamenti inducono ad “approfondire le riflessioni già avviate su modalità alternative di voto come il voto elettronico, o aggiuntive come l’introduzione dell’inversione dell’opzione”, ovvero il registro degli elettori: vota solo chi comunica la volontà di farlo.
Altro punto su cui l’esponente del governo ha voluto insistere sono “i progetti già presentati per una riforma del sistema di rappresentanza degli italiani all’estero che pure faccia salvo il patrimonio di professionalità e dedizione costruito in questi anni nell’ambito del Cgie e dei Comites”.
I numeri sull’emigrazione italiana nel mondo sono in continua evoluzione: se nel 2017 erano 5.603.215 gli italiani iscritti negli schedari consolari, a fine 2019 sono 6.093.729 con un aumento dell’8% in due anni. “Di fatto il 10% della popolazione italiana risiede ormai fuori dai confini nazionali – ha ricordato Merlo -. Una dimensione che rende gli italiani all’estero la seconda regione più popolosa d’Italia“.
Una dimensione, ha poi aggiunto, che “merita senz’altro di essere affrontata da una commissione che riunisca i due rami del parlamento. È utile a contribuire ad individuare linee di azione politica che tengano conto delle mutate esigenze delle comunità italiane all’estero caratterizzate negli ultimi anni da profonde trasformazioni”.
Il sottosegretario, parlamentare eletto all’estero, è convinto che sul tema della cittadinanza nella futura commissione bicamerale si possa fare di più: “occorre confrontarsi in maniera aperta e trasparente. Tenendo conto della legge del 1992 che ha certo consentito l’attribuzione di un diritto fondamentale a tanti connazionali e ai loro discendenti. Ma ha beneficiato persone, di fatto, prive di legami con l’Italia e la sua cultura“.
La “bicamerale” per Merlo offrirà un “valore aggiunto nell’individuare le iniziative più efficaci a beneficio dei nostri connazionali all’estero. Anche al fine di assicurare un più efficace coordinamento delle politiche e delle iniziative intraprese dal Maeci, dalle altre amministrazioni centrali e dagli Enti locali”. Per questo il sottosegretario agli Esteri ritiene utile che contribuisca “a individuare linee di azione politica che tengano conto delle mutate esigenze delle comunità italiane all’estero caratterizzate negli ultimi anni da profonde trasformazioni”.
Altro nodo particolarmente sensibile è quello della rete consolare. La commissione dovrà verificarne e garantirne l’adeguatezza “a fronte di risorse umane e finanziarie comunque limitate. Si tratta di un impegno costante del ministero degli Esteri e mio personale, per indirizzare le risorse là dove emergano nuove esigenze o scelte del passato”.
Un riferimento il Sottosegretario lo fa alle Canarie, un luogo dove ora risiedono oltre 30 mila italiani, molti provenienti dal Sudamerica: “per questi si sta predisponendo l’apertura di un’agenzia consolare, o la riapertura del consolato di Manchester in Gran Bretagna, nelle peculiari circostanze determinate dalla Brexit e a fronte di una enorme mole di lavoro che grava sul Consolato generale a Londra. Fino all’agenzia consolare in apertura a Vitoria in Brasile e anche alla costituzione del nuovo consolato di Montevideo in Uruguay”.
La commissione “permetterà inoltre – ha aggiunto – di approfondire il tema delle risorse umane della Farnesina, indispensabile per fornire servizi efficienti ai nostri connazionali. Nel recente passato le misure di revisione della spesa pubblica hanno prodotto una drastica riduzione del personale di ruolo, in 10 anni la Farnesina ha perso oltre il 30% del proprio personale delle aree funzionali”.
In sede di replica Merlo ha poi acceso un faro sulla prossime, e già rinviate, elezioni dei Comites. “Io sono dell’idea che queste elezioni si devono fare. Noi abbiamo stanziato come ministero 1 milione di euro per provare in tre Comites il voto elettronico. È fondamentale. Prima lo facciamo meglio è. L’unica cosa che potrebbe posticipare l’elezione è una nuova emergenza sanitaria. Abbiamo ancora tempo per arrivare a una riforma del voto”.
Ma su un altro voto il sottosegretario agli Affari esteri ha posto una particolare attenzione. È quello per il prossimo referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari: “sappiamo che la situazione è complicatissima. Il governo e il parlamento hanno deciso che il referendum si deve fare”. Per Merlo è importante che “si tutelino maggiormente i lavoratori e i funzionari”.
“Ho incontrato i sindacati dei dipendenti della Farnesina che lavorano all’estero – ha detto -. Faremo altri incontri con loro. Cercheremo di fare il meglio possibile. Ma sappiamo che in alcuni paesi si è ancora nella Fase 1 della pandemia e non si può uscire di casa. Cercheremo di fare uno sforzo per portare avanti quanto deciso dalla politica”, ha concluso.