“Malgrado i vincoli legislativi, in molti Paese vi è un ritardo nel conferimento degli adeguamenti retributivi al personale a contratto maturato da parte dell’amministrazione anche di 16 anni, con gravi ripercussioni sulla qualità della vita e sulle condizioni di permanenza operativa nei Paesi esteri di interesse, soprattutto quando è evidente la sperequazione tra i parametri socio economici ed il costo della vita e la retribuzione, configurata quasi sempre al ribasso”. E’ quanto dichiarano in una nota i Senatori Aldo Di Biagio e Claudio Micheloni firmatari di un’interrogazione che sollecita un riadeguamento retributivo, in particolare nei Paesi in cui è stato maturato un pesante ritardo.
“Merita particolare attenzione la situazione dei lavoratori a contratto in Francia, Svizzera e Germania – spiegano – dove è noto un costo della vita particolarmente elevato e dove in taluni casi sono stati fatti correttivi irrisori mentre in altri si attende un intervento dal 2001”.
“In questi anni – continuano – sono state molteplici le sollecitazioni parlamentari e le iniziative volte a sensibilizzare il MAECI sull’opportunità non più derogabile di tutelare i diritti fondamentali dei lavoratori della nostra rete estera, superando le motivazioni ostative, quasi sempre riconducibile o impasse amministrative, come il timing di compilazione delle tabelle stipendiali, o di disponibilità finanziaria”.
I Senatori concludono: “sarebbe opportuno avviare una riforma del decreto legislativo n. 103 del 2000, e nello specifico gli articoli 154 e 157, al fine di individuare meccanismi certi di adeguamento retributivo dei lavoratori poiché assoggettati a parametri di riferimento non influenzabili da atti discrezionali”.
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