Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, in un articolo pubblicato oggi dal Giornale scrive: “Il percorso di rinnovamento di Forza Italia avviato dal presidente Berlusconi va considerato irreversibile, a prescindere da chi ne saranno i protagonisti. Ma non c’è alcuna eredità da spartirsi, perché il leader lo abbiamo e nessuno pensa di collocare il partito fuori dal centrodestra. Scriviamo dunque le nuove regole, rendiamo contendibili tutte le poltrone, ma non cadiamo nel teatrino per cui si mettono in palio solo quelle altrui”.
“Non bastano nuove regole – aggiunge – per rilanciare il partito serve rimettersi in sintonia col ceto medio impoverito e col mondo delle imprese per restituire al centrodestra la sua vera vocazione, che è quella del pragmatismo e delle riforme, non certo delle prebende assistenziali”.
Ok alle primarie, ma la presidente dei senatori azzurri invita i partecipanti al tavolo delle regole a non sedersi con soluzioni precostituite e a non eludere la volontà di Berlusconi, “che è l’unico fra noi a poter fare la rivoluzione, perché una l’ha già fatta, ed è anche l’unico, che potrebbe fondare un altro partito e dare a tutti il benservito. Non lo ha fatto, generosamente, aprendosi al rinnovamento”.
“La riforma dell’autonomia è in discesa, dice Salvini, e vedremo in settimana se il suo ottimismo è giustificato o se arriverà l’ennesimo rinvio. Vedremo presto anche se il decreto sicurezza bis è in discesa, perché c’è molto più di un sospetto che i Cinquestelle vogliano allungare i tempi per chiudere la finestra elettorale e poi alzare la posta. Lo scontro in atto con la ministra Trenta, inoltre, evidenzia un preoccupante divario di opinioni sul tema cruciale dell’immigrazione. La realtà è che il governo resta diviso su tutto, a partire dalla manovra economica sulla quale il ministro dell’Interno avvierà consultazioni parallele con sindacati e imprese dopo quella, tra il comico e il fallimentare, messa in campo dal premier. Non si capisce dunque se quello del leader della Lega sia ottimismo della volontà o, forse, dell’incoscienza”.
“Il centrodestra, nella testa e nel cuore degli elettori, è l’unica alleanza possibile per far ripartire il Paese. Salvini ha scelto di fuggire dalle responsabilità e dalla strada indicata dagli elettori, e questo dà più tempo a Forza Italia per riorganizzarsi, nella consapevolezza che un centrodestra vincente è impossibile se si riduce a una somma di sovranismi: senza Forza Italia sarebbe solo una triste anatra zoppa”.