Silvio Berlusconi, dopo l’incontro con i deputati di Forza Italia, riunisce i senatori azzurri per una cena in un albergo del centro di Roma. All’incontro il leader azzurro e’ stato preceduto da una folta schiera dei membri del gruppo di Forza Italia a Palazzo Madama: dal capogruppo Paolo Romani a Maurizio Gasparri. Assente Denis Verdini mentre all’appuntamento con l’ex premier sono giunti due dei senatori dati, secondo indiscrezioni, in uscita dal gruppo per formare la componente dei verdiniani: Riccardo Villari e Domenico Auricchio. C’è anche Antonio Razzi. Assieme all’ex capo del governo sono arrivati anche la senatrice Maria Rosaria Rossi e la deputata Deborah Bergamini.
Sono dunque 40 su 47 i senatori di Forza Italia presenti alla cena con il Cavaliere.
“So come sia difficile sedere in Senato essendo minoranza, anche se una minoranza che incide e ha inciso sulle decisioni piu’ importanti”, dice Silvio, che ringrazia i suoi senatori “di quello che fate. Ho sempre saputo che siete un gruppo compatto, molti di voi sono miei interlocutori abituali”.
Secondo l’ex premier “oggi il Pd ha al suo interno molte convulsioni” e dunque è il momento buono per ricompattare il centrodestra: “Ho un rapporto molto solido con Salvini. Ci accomuna la fede milanista e forse offrendogli la vice presidenza del Milan potrei risolvere eventuali problemi”, afferma l’uomo di Arcore con un sorriso. Poi il Berlusca annuncia: “Da settembre avrò la possibilità di tornare in televisione” e conferma la volontà di tornare a girare l’Italia, provincia per provincia. Bisogna organizzarsi, sottolinea, perché altrimenti “rischiamo che il Paese finisca in mano a Grillo”.
“Le persone che non votano non lo fanno perche’ pensano che tanto il loro voto non conti niente. Per la meta’ dell’elettorato siamo pari con il centrosinistra, ma poi c’e’ tutta l’altra meta’ che non vota”.
Spiegando il progetto che Silvio ha chiamato Altra Italia: “Dobbiamo individuare qualcosa che si affianchi a Fi, Lega e Fratelli d’Italia”. Il leader azzurro sottolinea come una meta’ di italiani non si faccia attirare dai politici professionisti ma gli piacerebbe un governo di 18-20 saggi di chiara fama che si impegnassero per realizzare un programma di alcuni punti. "Su questo ho fatto fare un focus. Ci vuole una nuova fondazione, una Casa della Speranza, che parli a queste persone". Mentre l’ex premier parla, arrivano i senatori ritardatari ed il numero sale a 42.
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