Silvio Berlusconi ha deciso di mettere in vendita Emerald Cove, la mega villa di Antigua che il Cavaliere è riuscito a visitare pochissime volte in questi anni: nonostante l’avesse ristrutturata con cura, non se l’è mai potuta godere. L’ha comprata, ci ha fatto dei lavori per migliorarla, a proprio gusto, e ora l’ha messa in vendita. Non che abbia bisogno di soldi, ma certamente i quattrini che ha dovuto dare a Carlo De Benedetti ("la tessera numero uno del Pd", come lo definisce l’ex premier) non sono stati una passeggiata. Centinaia di milioni che in qualche modo bisogna recuperare.
Silvio al telefono con qualche amico scherza: sono diventato quasi povero, dice, anche se tutti mi vedono come un signore ricchissimo… Una battuta, naturalmente, in perfetto stile berlusconiano; tuttavia, Berlusconi ha visto giorni migliori, anche per ciò che riguarda le sue aziende. Non c’è solo l’effetto della multa per il Lodo Mondadori, infatti: anche la pubblicità sulle sue televisioni è calata, un po’ anche in conseguenza alla crisi economica. Così, mentre la villa nel paradiso dei Caraibi è in vendita – ancora non ci sarebbero compratori – l’uomo di Arcore pensa persino di vendere il Milan. Berlusconi ha sempre sostenuto di essere per il Milan solo un "tappa buchi": quando la squadra ha bisogno di soldi, c’è lui. Certo, anche tanta passione: ma prima o poi c’è da fare i conti con il portafoglio. L’industria del calcio, in Italia, non porta grande profitto. Il Milan – ha ragionato anche negli ultimi tempi il Cavaliere con alcuni interlocutori – porta debiti da 75 a 110 milioni all’anno, per ripianare le perdite occorrono almeno 80 milioni ogni volta, e’ per amore e non per soldi che continuo in questa avventura. Il problema, ha argomentato il Cavaliere, e’ che tuttavia e’ impossibile competere con i grandi club mondiali.
E’ anche vero che ogni volta che si è parlato di cedere i rossoneri, Berlusconi ha sempre smentito: il Milan resta alla mia famiglia, ha sottolineato ogni volta. Ma i tempi sono cambiati, a quanto pare. Anche per il Paperone Silvio Berlusconi.
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