Silvio Berlusconi a Porta a Porta è apparso più vivo che mai. Il partito lo sottolinea: “Ieri a ‘Porta a Porta’ abbiamo visto un leone, un leone che rappresenta la nostra storia ma che rappresenta anche il nostro futuro. Forza Italia sta ripartendo alla grande, questa è la nostra riscossa. Alla Camera ho la fila di parlamentari che vogliono tornare con noi, siamo tornati forza attrattiva”. Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Fi alla Camera, intervenendo a Gorizia a un’iniziativa per sostenere il candidato sindaco del centrodestra Rodolfo Ziberna.
Ha ragione il capogruppo quando dice che c’è la fila per entrare in Forza Italia, a livello di Parlamento. Su ItaliaChiamaItalia abbiamo raccontato gli ultimi passaggi, tra questi anche quello dell’On. Fucsia Nissoli, con la quale proprio nelle scorse ore si è congratulato – tra gli altri – il sen. Vittorio Pessina, responsabile nazionale del dipartimento Italiani all’estero di Forza Italia.
Forza Italia sembra tornare ad avere maggiore appeal rispetto agli ultimi tempi, ma è anche vero che in questo periodo sono tutti in cerca di una comoda poltrona su cui sedersi la prossima legislatura.
La battaglia tutta interna al centrodestra, è evidente, è in corso. Silvio Berlusconi non vuole consegnare a Matteo Salvini lo scettro della leadership. “Chi avrà più consenso” sarà il leader del centrodestra, continua a ribadire il leader del Carroccio. Se poi si dovesse trovare un “candidato terzo”, Salvini sarebbe pronto a tirarsi indietro.
L’uomo di Arcore dimostra di essere d’accordo sul fatto che sarà il partito che prenderà più voti ad esprimere il candidato premier: “La sfida della leadership non appassiona gli italiani: sarà il partito della coalizione con più voti a indicare il leader del centrodestra“, ha ribadito il Cav durante una intervista al Tg1.
Salvini esclude di voler fare un governo con il M5S, “voglio fare un governo di centrodestra! Ai ballottaggi mi sto impegnando per far vincere sindaci sostenuti da coalizioni di centrodestra”.
In tema di amministrative, il giudizio sui Cinque Stelle è comunque morbido: “Sette e mezzo per la Raggi mi sembra eccessivo, ma chi ha creato il disastro a Roma non è stata la Raggi”.
Replica a Salvini il solito Brunetta, che lo invita a costruire “un programma comune, da subito. Ma basta egemonisti, basta ‘o così o niente’, basta sovranismi o lepenismi. O forse Salvini vuole fare la fine della Le Pen in Francia?”. Dunque “adesso basta, è il tempo del confronto. Per costruire il centrodestra unito di governo che deve prepararsi a governare il Paese”. Ma il Matteo padano non sembra avere recepito il messaggio…
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