È tutto molto diverso da come se lo era immaginato Silvio Berlusconi. Il leader della Lega, che il Cavaliere aveva sempre pensato di potere addomesticare come in passato aveva fatto con Umberto Bossi, si è trasformato in una specie di nuovo oracolo delle masse.
Se è vero che l’incontro tra il premier ungherese Victor Orban e il vicepremier italiano Matteo Salvini di ieri a Milano è stato “autorizzato” dal leader di Forza Italia (Orban, appartenente al Ppe, ha dichiarato in conferenza stampa che “prima di incontrare Salvini ho chiesto il permesso a Silvio Berlusconi”, che del Ppe è il massimo rappresentante italiano), è anche vero che di fronte ai giornalisti di tutto il mondo il leader della Lega ieri ha incassato un “Sei un eroe, continua così” da Orban, creando un asse come al suo tempo lo creò Berlusconi con Putin. Con un’unica differenza: Salvini ha dalla sua parte non solo un consenso sempre crescente (mentre a quel tempo iniziavano già le bordate a Berlusconi per farlo cadere) ma ha finito per ereditare anche la battaglia delle battaglie che fu del leader forzista: quella contro i giudici politicizzati.
Le accuse a Matteo Salvini di sequestro di persona riguardo i migranti della Nave “Diciotti” bloccata a Catania per quattro giorni, hanno consentito al leader del Carroccio Salvini di sfondare definitivamente anche in quella parte di elettorato che ritiene la sinistra detentrice di un potere giudiziario senza limiti, e che questa lo utilizzi all’occorrenza nei confronti del suo avversario politico.
Salvini ha colto la palla al balzo, rifiutando l’immunità parlamentare da senatore e decidendo di presentarsi davanti ai magistrati per farsi processare. Sarà un’immagine forse storica per il nostro Paese: gli italiani vedranno sui social, sui giornali e alla televisione il ministro dell’Interno processato per avere difeso i confini nazionali ed impedito che immigrati clandestini mettessero piede nel nostro territorio. Non vi è dubbio che in una situazione del genere, con immagini così prorompenti davanti agli occhi, l’opinione pubblica si schiererà largamente a sostegno di Salvini, che aumenterà conseguentemente a dismisura il suo consenso.
IL RUOLO DI BERLUSCONI: SERVE PARTITO UNICO
In questo frangente, resta ancora poco chiaro il ruolo di Silvio Berlusconi. Salvini, galoppante come uomo di Popolo e anche uomo di Governo, finirà per travolgere gli alleati se questi non si decideranno a dare vita – con il consenso della Lega – ad un partito unico del Centrodestra. Una Casa delle Libertà 2.0, che sappia abbracciare tutta la cosiddetta area moderata, nel frattempo diventata incazzata, e che sappia interpretare i sentimenti anche di quella parte di elettori del M5S trasmigrati in quel movimento solo perché disgustati dalla politica e dai politici.
Con una proposta di Governo seria, guidata ovviamente da Salvini, Berlusconi potrà ritagliarsi un serio ruolo di padre nobile – considerato anche il fatto anagrafico – e chiedere ed ottenere la completa riabilitazione ottenendo di essere riammesso in Parlamento in Italia attraverso elezioni suppletive, oppure guidando una circoscrizione di questo nuovo aggregatore alle prossime Europee di maggio 2019. Sarebbe un segnale di forte realismo, stabilirebbe i nuovi e naturali confini del Centrodestra che è maggioritario in Parlamento e nel Paese, e riporterebbe un po’ di buonsenso e di giustizia al Governo. Della partita non potrà che fare parte anche Giorgia Meloni e tutti quelli che si ritengono alternativi al Pd e al M5S.