Matteo Salvini, dal palco della festa invernale della Lega, risponde ai giornalisti che gli chiedono di commentare la richiesta di diversi assessori e amministratori della Lega di candidarsi premier nel 2017: lui si dice pronto, “ma come allenatore di una bella squadra”. E poi, “piu’ che il candidato premier mi interessa il sostegno al nostro programma”, aggiunge. Anche senza l’accordo con Silvio Berlusconi? “Nel 2017 noi andiamo avanti. Chi ci ama ci segua, la situazione economica ci impone di accelerare”.
L’ostacolo però, per Salvini, si chiama Silvio Berlusconi. Il Cavaliere non ha alcuna intenzione di farsi da parte. Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato ed esponente del Carroccio, in una intervista al Quotidiano Nazionale commenta i rapporti tra non idilliaci tra l’uomo di Arcore e il leader padano: “Come nel mondo animale, il maschio dominante si scontra con il maschio più giovane ma crescente. Due galli nel pollaio non ci possono stare: insomma da una parte c’è il passato e dall’altra il futuro, un po’ di scaramucce non possono non esserci”. Primarie per scegliere il candidato premier del centrodestra? “Prima ci vuole una coalizione, poi penserà la gente a sceglierne il capo. Fare scegliere ai cittadini è determinante per verificare che la coalizione ci sia”. Ma il Berlusca di primarie non vuol sentire parlare.
Chi vincerà la partita tutta interna al centrodestra tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi?
Anche Gianfranco Rotondi, segretario nazionale di Rivoluzione Cristiana, considera “inutili” – usa proprio questa parola – le primarie. Si dice pronto a candidarsi, in ogni caso, sapendo comunque che “l’unico leader capace di unire il centrodestra è Silvio Berlusconi”. Per Rotondi il Berlusca deve candidarsi premier, “anche senza la revisione della sua condanna attesa da Strasburgo. Il popolo lo voterà lo stesso e la legge la cambieremo dopo”.
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