Silvio Berlusconi non rinuncia all’idea di essere il prossimo presidente della Repubblica Italiana. Questa volta il centrodestra ha i voti per dare le carte e il Cavaliere lo sa. Negli ultimi giorni ha sentito diversi presidenti di Regione, per sondare il terreno. Ai suoi interlocutori l’uomo di Arcore spiega di avere tutto il diritto di candidarsi al Colle, ma confessa anche il timore di bruciarsi.
Martedì 4 gennaio il Popolo Viola tornerà in piazza per dire no a Berlusconi al Colle, “ma cosi’ Berlusconi trova maggior forza per insistere”, osserva un deputato azzurro.
Il presidente di FI rimarrà comunque ‘coperto’ fino all’ultimo momento utile. Nessun videomessaggio, nessuna intervista. Vigile attesa. Deve capire cosa gli conviene davvero fare. L’obiettivo e’ andare avanti, auspicando che tra ex azzurri e i suoi alleati non arrivino defezioni. Berlusconi si dice sicuro di poter contare su un pacchetto aggiuntivo di consensi. Nel Movimento 5 stelle, perfino nel Pd.
Salvini e Merloni sono pronti a sostenerlo, almeno a parole. Vedremo nei fatti. Certo, se gli alleati di Forza Italia non dovessero appoggiare colui che di fatto ha creato il centrodestra anni fa, l’alleanza potrebbe saltare.
Il Matteo padano è convinto che questa volta al Colle ci debba andare una personalità di centrodestra. Certo, meglio se Berlusconi, ma nel caso ci si potra’ ‘spostare’ su una figura che possa essere maggiormente condivisa.
I giochi entreranno nel vivo nei prossimi giorni. E anche il lavorio di Salvini, intento a convocare un tavolo con gli altri leader di partito per “condividere un metodo” viene vissuto con qualche sospetto dai berlusconiani. “Sono sicuro che Berlusconi – osserva un suo fedelissimo – vestira’ i panni del king maker se capisse di non avere i voti”.
PD A SALVINI, ‘FINCHE’ NOME BERLUSCONI SU TAVOLO DIBATTITO CONGELATO’
“Finché il centrodestra ha una posizione ufficiale attorno a Berlusconi, il dibattito resta congelato”. Lo ribadiscono fonti del Nazareno all’Adnkronos dopo le indiscrezioni della Lega su Matteo Salvini e la richiesta di un tavolo dei leader sul dossier Quirinale. “La nostra posizione è la stessa rispetto ai giorni scorsi”, fanno notare le stesse fonti. Resta “sempre la disponibilità a parlare” con il medesimo approccio tenuto del segretario Enrico Letta, ovvero un confronto sul metodo e quindi su un nome non divisivo. Fin quando il nome del leader di Forza Italia resta sul tavolo “ogni discussione è congelata, è una constatazione”, si spiega.