Una federazione dei moderati che raggruppi tutte le forze alternative alla sinistra. E’ questo il progetto del nuovo partito annunciato oggi dal premier Silvio Berlusconi senza entrare pero’ nei dettagli. Per i particolari si dovra’ aspettare ancora. Lo spiega il segretario del Pdl Angelino Alfano, nel corso della conferenza stampa con il Cavaliere. Di sicuro, la nuova forza politica contemplera’ le primarie per la scelta del candidato premier. Pochi elementi che non bastano per avere una idea compiuta del nuovo progetto del Cav. ma che passano decisamente in secondo piano, oggi, rispetto ad un suo interesse per il Colle. Interresse che si intreccia con la proposta di riforma in senso presidenziale presentata oggi al Senato.
‘Non ho ambizioni’ e’ la premessa di Berlusconi subito tradita dal resto del ragionamento: ‘Ci sono delle responsabilita’ a cui nessuno si puo’ sottrarre’, aggiunge infatti facendo intuire allo stato maggiore del suo partito e al resto delle forze politiche la disponibilita’ ad una nuova ‘discesa in campo’ questa volta per la presidenza della Repubblica: ‘Faro’ quello che mi chiedera’ il Pdl’, dice ancora. Ma le incognite sono molte. Innanzitutto c’e’ da capire quante possibilita’ abbia la riforma costituzionale basata sul modello francese che il Cavaliere ha annunciato di voler proporre al resto del Parlamento. Se la riforma non dovesse andare in porto, cosa abbastanza possibile visti i ‘paletti’ sollevati dalle altre forze politiche, il Cavaliere avrebbe poche chance di essere eletto con i voti del Parlamento.
Non mancano poi le perplessita’ interne allo stesso partito sulla possibilita’ di intavolare un dialogo serio con gli partiti sia sulle riforme che sulla possibilita’ di costruire un’alleanza per il futuro con un Berlusconi di nuovo al centro della scena: Se il Cavaliere avesse fatto solo un appello al Parlamento per approvare le riforme – e’ il ragionamento che fanno diversi dirigenti pidiellini – avrebbe messo in difficolta’ gli altri partiti. Cosi’ la trattativa e’ molto piu’ complessa.
La possibilita’ o meno di modificare la Costituzione incide inevitabilmente anche sull’assetto che andra’ a prendere il Pdl. L’obiettivo, mette in chiaro Alfano, resta quello di una ‘federazione per l’Italia’ che unisca tutti i moderati. Il lavoro pero’ e solo all’inizio. Perche’ se e’ vero che al momento l’assetto del partito non cambia, il segretario non rinuncia alla creazione di una squadra, una sorta di segreteria politica, in cui siano rappresentate tutte le anime pidielline. Un’idea che al Cavaliere non e’ mai piaciuta. Sullo sfondo resta poi il progetto, nel caso in cui si andasse a votare con questa legge elettorale, di affiancare alla lista del partito una serie di liste con esponenti della societa’ civile il cui obiettivo sarebbe quello di riconquistare i voti persi per disaffezione.
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