Silvio Berlusconi sale al Quirinale per il brindisi natalizio con il presidente della Repubblica e diventa protagonista assoluto dell’appuntamento al Colle. Il Cavaliere one man show, arriva quando Mattarella ha gia’ finito il suo discorso di auguri natalizi ai rappresentanti delle istituzioni. Tutti i politici si stanno gia’ dirigendo verso il salone dove e’ pronto il brindisi, quando l’uomo di Arcore fa il suo ingresso nei corridoi del palazzo.
Ad accompagnare l’uomo di Arcore ci sono Michela Brambilla, Laura Ravetto e Gianni Letta, “la mia fidanzata”, scherza Berlusconi. Silvio è sorridente, lo salutano tutti. Il governatore Michele Emiliano, Renato Schifani, Luigi Zanda.
Finiti i convenevoli, va dritto al sodo. Prima un affettuoso saluto al neoministro Valeria Fedeli, con cui conversa per qualche minuto. Poi, col ministro Franceschini (“Andate avanti cosi’, mi raccomando”), infine direttamente con Gentiloni, sotto gli occhi di Mattarella: “Noi ci siamo su tutto, a partire dal voto su Mps”. Con una stretta di mano garantisce un appoggio leale in Parlamento: “Mps e’ importante, una delle prime banche italiane, a cui sono legato per affetto quando iniziai la mia carriera di imprenditore”.
Poco piu’ in la’ ci sono Denis Verdini e Lucio Barani, che bevono e mangiano. Verdini da’ di gomito a Barani indicando Berlusconi. Sembrano volersi defilare. Invece, pochi minuti dopo, e’ Verdini ad andare incontro al Cavaliere per un rapido e silenzioso saluto.
A un certo punto arriva Maurizio Gasparri, che raggiante lo trascina a conoscere una persona. “Silvio – dice l’ex ministro – ti presento Delio Napoleone, il presidente del Cnel”. Berlusconi gli stringe la mano e lo apostrofa: “Lei e’ uno di quelli che mi devono ringraziare”. Risate.
Berlusconi parla bene di Prodi (“A parte le tasse Romano Prodi ha governato bene, ha fatto tante cose buone) e male di Napolitano (“E’ il regista di troppe cose che non mi piacciono). Renzi? “E’ moltissimo tempo che non ci sentiamo”. Il Cav dice di non essere preoccupato per la vicenda Vivendi (“Alla mia età cosa mi può preoccupare?”) e non esclude una futura alleanza con Renzi se le legge elettorale dovesse essere modificata in senso proporzionale. “Prima facciamo la legge elettorale, poi vediamo…”. “Il Mattarellum ha funzionato in uno schema di bipolarismo. Oggi abbiamo tre poli. Penso a un modello proporzionale condiviso”.
Su questo punto in serata arriva la replica di Matteo Salvini, che a Otto e mezzo da Lilli Gruber sottolinea: “Io sono per la chiarezza, basta sapere cosa si vuole fare. Io mai farei un’alleanza con Renzi, se Berlusconi non la esclude, lo vada a spiegare ai suoi elettori”.
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