Sergio Marchionne è ricoverato da oltre tre settimane all’Ospedale Universitario di Zurigo. Al suo fianco c’è la sua compagna. Fuori dalla clinica, la presenza discreta dei media.
E’ impossibile per i giornalisti accedere all’interno del polo ospedaliero, una palazzina di tre piani che fa parte di un complesso ben più ampio.
C’è massimo riserbo sulle condizioni di salute dell’ex ad di Fca, dopo l’intervento chirurgico alla spalla. Da qualche ora si è diffusa la notizia che il manager sarebbe ricoverato in terapia intensiva in coma irreversibile, ma nulla filtra dall’ospedale, né ci sono conferme da parte di Fca.
er quanto riguarda l’azienda, infatti, le comunicazione sono ferme alla nota post cda di ieri nella quale si comunica “con profonda tristezza” che “in settimana sono sopraggiunte complicazioni inattese durante la convalescenza post-operatoria” di Marchionne “aggravatesi ulteriormente nelle ultime ore”, che non permettono al manager di “riprendere la sua attività lavorativa”.
Risale al 26 giugno l’ultima apparizione dell’ex ad di Fca, per la consegna di una Jeep Wrangler all’Arma dei Carabinieri per servizi di controllo sulle spiagge romagnole.
“Sono molto colpito dalle notizie sulle gravi condizioni di salute di Sergio Marchionne e del conseguente abbandono delle cariche da lui ricoperte nel gruppo FCA”. E’ quanto scrive Silvio Berlusconi in una nota. Poi prosegue: “Marchionne e’ certamente il numero uno dei manager italiani, ha dimostrato di avere intuizione, coraggio, lungimiranza, competenza, ha garantito il futuro ad una grande azienda italiana come FIAT in un momento difficile e l’ha pilotata con coraggio sulla strada difficile dell’internazionalizzazione, fino ad arrivare ad occupare una quota importante del mercato di oltreoceano”.
“Quella di Marchionne – sottolinea il leader di Forza Italia – è una bella storia italiana: la storia del figlio di un maresciallo dei carabinieri – da cui eredita il senso del dovere, della disciplina, della serietà – costretto ad emigrare, che ha saputo far onore al suo Paese con lo studio e con il lavoro fino a diventare uno dei simboli del genio italiano nel mondo. In questo momento difficile – conclude l’uomo di Arcore – mi stringo a lui e ai suoi familiari con vero affetto”.