Denis Verdini, senatore e leader di Ala, in una intervista al Corriere della Sera ricorda, tra le altre cose, come è andata a finire sulla legge elettorale: “Il Rosatellum era perfetto. Ci stava anche Pisapia. Aveva 171 voti di maggioranza al Senato, senza contare Alfano. L’avevo assicurato a Matteo, che era convinto. Poi Angelino ha fatto saltare tutto perchè secondo lui non gli conveniva. Renzi a quel punto si è spostato sul tedesco pensando di ottenere le elezioni il 24 settembre”.
A Renzi, aggiunge Verdini, “le elezioni erano l’unica cosa che gli interessava, mentre a Berlusconi interessava e interessa solo una cosa: non fare la lista con Salvini“.
Secondo il senatore “Renzi è ancora l’unica speranza per questo Paese. Bisogna aiutarlo a non rintanarsi nel suo Pd e a sinistra. Per il bene del Paese. A me non ne viene niente. E poi forse andrebbe pure salvato da qualche renziano”.
L’attuale stallo sulla legge elettorale? “Matteo mi ha spiegato che per lui è anche meglio così. Leggo che vuole fare un listone da Pisapia a Calenda – risponde Verdini -. Ma Calenda non lo vota, manco la madre, perchè la Comencini vota a sinistra. Io sono convinto che il maggioritario si possa ancora fare”.
Verdini “non esclude” una possibile alleanza con Alfano, “purché non sia un centro contro qualcuno. Un centro antirenziano o antiberlusconiano a me parrebbe un ossimoro politico…”. Ma, a differenza del leader di Ncd “io sono un ex repubblicano, risorgimentalista e spadoliniano. Sono un laico e un liberale. Ho votato le unioni civili e la legge sul fine vita, mentre Alfano faceva l’ostruzionismo, e ha votato una illiberale riforma della giustizia con il ‘fine prescrizione mai'”.
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